Bosch si candida al ruolo di leader dell’elettromobilità. Senza dimenticare lo sviluppo delle tecnologie convenzionali

Il sistema eAxle assicura una riduzione dei costi compresa tra il 5 e il 10% rispetto a un assemblaggio classico. È una proposta “tutto in uno”: motore elettrico, elettronica e trasmissione sono integrati in una sola unità compatta che comanda direttamente la trasmissione. L’importanza dei carburanti di sintesi che consentono ai motori convenzionali di trasformarsi in propulsioni a zero emissioni di CO2

di Valerio Boni

Nel 2017 il colosso tedesco Bosch ha stimato che il mercato di massa dei veicoli elettrici si affermerà rapidamente a partire dal 2020, e i dati a livello globale non fanno che confermare queste previsioni. Si tratta di una tendenza che richiede un salto di qualità in questo settore nel quale c’è ancora molto da scoprire, senza tuttavia interrompere lo sviluppo di quelle tecnologie legate alle fonti di energia utilizzate attualmente, che ancora a lungo accompagneranno la transizione. Il viaggio di Bosch nel mondo della mobilità elettrica è iniziato da tempo, con collaborazioni importanti, da quella con la startup americana Nikola Motor Company a quella con l’azienda cinese Weichai Power, il maggiore produttore mondiale di motori per veicoli commerciali. Con numeri che confermano il ruolo di leader di Bosch a livello globale: oltre 400 milioni investiti ogni anno e più di 1.800 esperti che lavorano a tempo pieno al futuro della mobilità.

Si opera su più fronti, con l’obiettivo di arrivare a una mobilità autonoma, connessa ed elettrica. Alcune delle tecnologie già sviluppate vanno nella direzione dell’elettrificazione a più livelli, come il sistema eAxle, al quale i costruttori di auto possono accedere attraverso una piattaforma modulare scalabile, che assicura una riduzione dei costi compresa tra il 5 e il 10% rispetto a un assemblaggio classico. È una proposta “tutto in uno” che combina i migliori componenti di propulsione di Bosch in un unico sistema, compatto. Motore elettrico, elettronica e trasmissione sono integrati in una sola unità compatta che comanda direttamente la trasmissione, che permette di ridurre complessità e tempi di produzione e sviluppo. Una soluzione molto flessibile, grazie alla potenza che può essere compresa tra 500 e 300 kW, adatta a ogni tipo di veicolo, dalla city-car ai Suv, con possibili applicazioni fino ai veicoli commerciali leggeri.

I vantaggi sono tangibili, poiché il sistema eAxle può equipaggiare veicoli elettrici o ibridi, con trazione anteriore o posteriore, con un peso contenuto. Un sistema di trazione elettrica di 150 kW, ha infatti un peso di circa 90 kg, sensibilmente inferiore al risultato che si potrebbe ottenere combinando i singoli componenti in modo classico. La particolarità di riunire tutto in un unico sistema ha anche il pregio di rendere la soluzione economicamente favorevole per le Case automobilistiche, grazie anche al minor numero di parti di collegamento, a cominciare dalla particolarità di funzionare senza gli spessi e costosi cavi di rame per la connessione dei vari dispositivi. Ciò significa che i costruttori hanno la possibilità di introdurre i propri veicoli elettrici sul mercato più velocemente, visto che il sistema è personalizzabile in base ai singoli requisiti, senza richiedere lunghe fasi di progettazione e produzione di nuovi componenti.

Un’ulteriore tecnologia applicabile da subito è il sistema a 48 Volt adatto a sistemi di propulsione e trasmissione ibridi. Una soluzione sviluppata per veicoli piccoli e leggeri, ideali per la mobilità urbana. Anche in questo caso Bosch è in grado di fornire un sistema integrato, che comprende motore, unità di controllo, batteria, caricabatteria, display e app dedicata. Le prime applicazioni hanno interessato i veicoli commerciali leggeri eGo e l’e-scooter Schwalbe di Govecs, dedicati alle consegne dell’ultimo miglio. L’esempio più significativo del potenziale di questa scelta è rappresentato dal furgone elettrico per le consegne urbane Streetscooter, sviluppato in Germania da Deutsche Post, che attualmente è la più ampia flotta in Europa.

Tuttavia l’attenzione non può essere trasferita esclusivamente sull’elettrico, ci sono anche emergenze da superare legate ai veicoli in circolazione. Uno degli obiettivi di Bosch è quello di supportare chi costruisce auto nell’ulteriore riduzione delle emissioni di NOx, gli ossidi di azoto. Anche a questo proposito, le cure vanno in diverse direzioni, partendo dallo sviluppo di motori esclusivamente equipaggiati con filtri antiparticolato, siano essi alimentati a gasolio sia a benzina.

Bisogna inoltre considerare, in proposito, che lo sviluppo prosegue a pieno ritmo anche sui motori a combustione interna, che hanno la possibilità di trasformarsi in uno strumento di propulsione ecocompatibile se abbinati a carburanti sintetici, derivati da energie rinnovabili. Sono numerose le potenziali soluzioni che conducono a una mobilità priva di emissioni, e più nello specifico si tratta di benzina, diesel, gas naturale e motori ibridi, che si sommano ad auto elettriche pure o con soluzioni fuel cell a idrogeno. La risposta può arrivare proprio dai carburanti di sintesi, che consentono ai motori convenzionali di trasformarsi in propulsioni a zero emissioni di CO2. Carburanti da ottenere esclusivamente da energie rinnovabili, producendo in una prima fase idrogeno dall’acqua. In seguito, le lavorazioni prevedono l’aggiunta di carbonio per produrre un carburante liquido sintetico, che può essere benzina, gasolio, gas, e anche cherosene. Grazie a queste tecnologie, Bosch prevede che i carburanti sintetici combinati con l’elettromobilità possano rendere possibile una riduzione delle emissioni di anidride carbonica pari a 2,8 miliardi di gigatonnellate entro il 2050.

4 Comments

  1. ArnoldBS says:

    Il veicolo elettrico compie 100 anni, ma l´accumulatore e´sempre quasi lo stesso da oltre 200! Il futuro della mobilità non e´nel sistema di movimento, quindi, ma nella produzione a bordo del veicolo della corrente necessaria allo spostamento elettrico: La cella a combustione e la tecnologia dell´H2 sono la soluzione per il futuro, cui giungeremo forse tra 20 anni. Fino a quel momento il veicolo elettrico e´un giocattolo per ricchi che hanno tempo da perdere e l´occasione per l´industria di fare esperienza con soldi altrui. Il futuro e´nella chimicafisica della cella a combustione nella produzione di combustibile a base H2 o CH3OH da CO +H2, distribuibile nell´odierna rete della benzina.

  2. CesareP says:

    Sono completamente d’accordo con ArnoldBS. La produzione di idrogeno sarà mutuata dal metano che esiste in gran quantità e può inoltre essere prodotto da rifiuti e scarti di lavorazione agricola.

  3. Giorgio Magliulo says:

    Concordo al 100 per 100.

  4. Giorgio Magliulo says:

    Concordo al 100 per 100 con ArnolldBS

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