Honda Cr-V, Un pezzo di storia dei Suv


di Piero Evangelisti

 

Tra le tante doti, prima di tutto quelle inerenti alla tecnologia, di Honda ce n’è una di cui si parla poco: l’umiltà, virtù tipicamente nipponica. Pensate  a quanti costruttori negli ultimi quindici anni, o forse dall’inizio del Terzo Millennio, hanno gridato di essere gli inventori degli Sport Utility Vehicle, di avere inaugurato per primi quella che oggi è la più importante fascia del mercato automobilistico.

In questi giorni annunciando l’arrivo, dopo l’estate, della nuova generazione di Cr-V, Honda ricorda appena la nascita della prima serie nel 1995, precisando soltanto che da allora la vettura è un punto di riferimento nel mondo dei Suv per quanto riguarda lo spazio a bordo. La nuova serie si fonda su questa lunga tradizione ed è in grado di offrire la soluzione più avanzata di sempre per la sua praticità e il comfort.

Motorizzazioni a benzina e ibride


Sin dalle primissime fasi del progetto di sviluppo del nuovo Cr-V, gli ingegneri Honda hanno rivisto completamente la piattaforma del veicolo. Le ruote sono state ulteriormente spostate verso gli angoli, aumentando il passo e l’altezza libera dal suolo di 40 mm. Questa modifica, accompagnata dalla larghezza del veicolo incrementata di 35 mm, ha permesso di aumentare lo spazio a disposizione degli occupanti, pur mantenendo invariata la lunghezza complessiva.

Disponibile nelle versioni a cinque e sette posti, nuovo Cr-V vanta una capacità di carico da record che ha una lunghezza massima di 1.830 mm sulla versione a cinque posti (o di 1.800 mm su quella a sette posti): ben 250 mm in più rispetto al precedente modello CR-V. Come detto, le prime consegne del nuovo Honda Cr-V in Europa sono previste in autunno: nella prima fase con motorizzazione benzina Turbo Vtec da 1.5 litri; le versioni dotate del propulsore ibrido con carrozzeria a cinque posti saranno introdotte agli inizi del 2019.

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