In viaggio con Jeep Cherokee 2019

di Luca Di Grazia

A esattamente un anno di distanza abbiamo provato la nuova versione di Jeep Cherokee. Coi chiari di luna che governanti locali e nazionali hanno creato sui modelli di auto col motore diesel, mi sarei aspettato di non trovare più in catalogo la Cherokee con questo motore, ma la tecnologia avanza e i tecnici di Fca hanno realizzato una unità propulsiva che può vantare di appartenere alla classe di emissioni Euro 6.2. Nella prova del modello 2018 temevo, infatti che le normative sarebbero state ulteriormente inasprite, rendendo quasi impossibile la vendita di auto con questo motore. Fortunatamente per gli automobilisti non è andata così, Ecotassa a parte

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Qui la prova del modello 2018: https://motori.ilgiornale.it/jeep-e-lultimo-diesel/

In effetti il modello completamente rinnovato dovrebbe apparire per il 2020, e quello di quest’anno si presenta con la griglia, i fari anteriori e il portellone leggermente modificati. La motorizzazione diesel rimane invariata, il classico 2.2 l da 195 cv, ma la vera novità è il motore a benzina 2.0 turbo con 270 cv, unito al V6 3.2 di 271 cv.

Gli equipaggiamenti li trovate qui: https://www.jeep-official.it/car-configurator/cherokee/#/version. L’esemplare avuto in prova, avete capito bene, è la versione a due ruote motrici, solo quelle anteriori. Un trend che da qualche anno sta prendendo piede: non sempre e non tutti hanno davvero bisogno di un 4×4, specialmente se l’uso è urbano, con ampia possibilità di carico, e la neve la si incontra molto di rado. L’ausilio elettronico alla trazione riesce a sopperire alla mancanza dell’assale posteriore motrice nella maggior parte dei casi, escluso, ovviamente, il fango e la neve profonda.

Personalmente l’ho usato sugli sterrati del Piemonte profondo e rurale, mi sono arrischiato in un guado, e mi sono trovato comunque a mio agio. In realtà una tale genia di veicoli ha il vantaggio della grande disponibilità di spazio, io ho caricato un materasso arrotolato e una decina di vasi di fiori, soltanto abbassando metà schienale posteriore.

La nostra Jeep mi è sembrata molto fluida e sciolta nei movimenti, direi che la scelta del 2WD l’ha in qualche modo resa più brillante e veloce, infatti la velocità massima dichiarata supera abbondantemente i 200 km/h, la stabilità su percorsi veloci è assicurata comunque da un’ottima telaistica. Forse la mancanza delle regolazioni elettroniche abituali sulle sospensioni la fa essere un pochino più propensa a un certo rollio nelle curve affrontate alla “garibaldina” e in effetti “punta” un po’ e tende a coricarsi sul lato esterno della curva, ma solo se si affrontano percorsi con un piglio sportivo che non sono nel Dna di un veicolo del genere.

Il motore 2.2 Multijed T. Diesel è piuttosto pronto e invita a “tirare”, complici anche i “paddles” sul volante, ma non sempre, come detto poco sopra, è il caso. In qualche momento il cambio, tra i 60 e i 70 km/h, ha qualche esitazione nella scelta del rapporto, in particolare se si sta solo sfiorando il pedale dell’acceleratore.

Il comfort di guida è davvero eccellente: i sedili anteriori hanno praticamente infinite possibilità di scelta, nonché le memorie per selezionare la posizione preferita. La pelle, in questo caso nera, è morbida al punto giusto, gli schienali hanno anche il supporto lombare, la possibilità di una ampia regolazione dello schienale e della seduta, in modo da poter cambiare la regolazione anche in movimento per un maggior comfort e per evitare formicolii e crampi, perché davvero qu sta veicolo invoglia a percorrere molti chilometri al volante.

Certe volte viene da dire grazie agli americani che hanno compreso da anni quali sono i desideri dei consumatori e hanno inserito gradualmente una serie di servizi ormai assolutamente necessari il cui prezzo si ammortizza col numero di vetture prodotte. Parlo di sedili riscaldabili, ventilati, di volanti che si intiepidiscono a comando, di portelloni che si aprono quasi per magia: è come se alcuni fabbricanti si siano messi a braccetto con gli acquirenti, ma mi chiedo se nel passato, invece, facessero a pugni coi desiderata dei clienti e imponessero i pochi accessori a caro prezzo.

Mi vengono in mente certe vetture tedesche, magari con la preziosa colorazione nera metallizzata, senza climatizzatore. Invece no, il consumatore americano la fa da padrone e per fortuna che alcune case importano in Europa i loro prodotti, e che le Case europee si sono dovute adeguare alle necessità del mercato Usa…!

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Sulle Jeep tutti questi accessori sono di serie, e per fortuna, come il buon sistema U-Connect, che permette di abbinare immediatamente il telefono alla vettura, anche se io vedo in giro tanti ancora col telefono all’orecchio….

Anche gli smartphone attuali si possono immediatamente abbinare all’ottimo sistema audio dotato di subwoofer posizionato nella bagagliera.  Per cui se qualcuno ha la sua musica preferita nel telefono, potrete ascoltarla insieme solo toccando lo schermo da 8′.

Insomma: una scelta non banale nel panorama estremamente variegato dei Suv in vendita in Italia, dotata dell’ottimo motore 2.2 Multijet da 195 cv, abbinato al cambio automatico a nove marce. La versione Front Wheel Drive della nostra prova parte da 44mila euro, Iva inclusa.

1 Comments

  1. Alex says:

    Come ha trovato la rumorosità del propulsore? Si sente molto in abitacolo?

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