Un miliardo di automobili

di Giuliano Giulianini*

Sul nostro pianeta circolano circa 1,3 miliardi di autoveicoli, di cui un miliardo sono automobili. Sono stime del BMI (Business Monitor International) riportate e analizzate in un nuovo studio aggiornato ai dati del 2016 e pubblicato recentemente dall’ANFIA, Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica.

Lo scorso anno la domanda di autoveicoli è cresciuta del 4,8% (rispetto all’anno precedente) fino a superare quota 94 milioni di unità; nell’ultimo decennio l’aumento è stato complessivamente del 30%. I produttori di tutto il mondo sono andati dietro all’incremento delle richieste con 95 milioni di veicoli usciti dalle fabbriche nel 2016: un aumento del 4,7% rispetto al 2015. Il trend di crescita, secondo le previsioni del BMI, continuerà nel 2017 e nel 2018, rispettivamente del 2,4% e del 4%. La tendenza si manterrà almeno fino al 2020, quando la produzione annua toccherà la quota di 112 milioni di unità, con quasi 108 milioni di “light vehicles”, ovvero automobili e veicoli commerciali leggeri.

Aree geografiche

Ovviamente non tutte le aree geografiche registrano gli stessi dati: il Messico (+19%) è il mercato più in crescita, seguito dalla Cina (+14%) e dall’Europa occidentale (+7%). In calo invece il Centro e Sud America, dove al -19% del 2015 ha fatto seguito un altro calo del 10% del 2016, con il caso emblematico del Brasile dove nell’ultimo anno si è assistito a un “crollo” di vendite del 27%. Nell’area dell’Asia e del Pacifico l’aumento è stato dell’8%. Qui si concentra il 60% della popolazione mondiale, circa 4,4 miliardi di persone, e la quota del mercato globale ha raggiunto ormai il 50%. La sola Cina rappresenta il 30% della domanda mondiale di autoveicoli; lo scorso anno i cinesi hanno prodotto ben 3,5 dei 4,2 milioni di auto in più costruite nel mondo rispetto all’anno prima.

Scenario

Più in generale si assiste in questi anni alla progressiva conquista di quote di mercato dei Paesi emergenti: Brasile, Russia, India e Cina (il cosiddetto BRIC) hanno visto la loro domanda crescere del 118% dal 2007, passando dal 23% al 37% delle quote di mercato; anche se, come già specificato, al momento India e Cina continuano a crescer mentre Russia e Brasile sono in calo da ormai quattro anni. Contemporaneamente i Paesi che, storicamente, hanno guidato la motorizzazione di massa (Europa, Nord America e Giappone) hanno visto le proprie quote scendere dal 57% all’attuale 44%. Questo apparente calo è dovuto però soltanto alla crescita dei mercati orientali, poiché in realtà, proprio nel 2016, le vendite di autoveicoli nei Paesi industrializzatioccidentali sono salite del 6,5%, tornando ai livelli pre crisi del 2007. La crisi del settore, in questa parte di mondo, ha infatti colpito più duramente nel triennio dal 2009 al 2011, quando le vendite sono calate del 20% circa. Per il 2017 è prevista un’ulteriore crescita del 2,5%, con il mercato del Regno Unito in controtendenza che, si stima, calerà del 6% rispetto all’anno precedente.

Il Paese che produce più autoveicoli è di gran lunga la Cina, con una percentuale del 30%. Seguono a lunga distanza gli Stati Uniti (13%), Giappone (10%) e Germania (6,5%). L’Italia, pur avendo superato per il secondo anno consecutivo la quota di un milione di autoveicoli (anche commerciali) prodotti, e avendo quasi raddoppiato la produzione negli ultimi due anni, è fuori dalla classifica dei primi 12 produttori. Nel 2000 il Belpaese era invece all’11° posto con 1,7 milioni di unità prodotte, tallonava la Cina che era a quota 2 milioni; Cina che adesso ne costruisce oltre 28 milioni all’anno. Il podio delle case produttrici è invece conquistato dal Giappone: svetta Toyota, segue Volkswagen, in terza posizione la coreana Hyundai.

Crescita continua

Tutto lascia pensare che il mercato degli autoveicoli continuerà a crescere: basti pensare che, secondo l’ONU, da qui al 2050 la popolazione mondiale passerà dagli attuali 7,4 a 9,7 miliardi di persone; un dato forse ancora più importante è che la classe media, quella che sostiene la domanda di autoveicoli, dovrebbe secondo le stime raddoppiare entro il 2030 a livello globale. Una classe media sempre più urbanizzata: sempre entro il 2030, il 60% della popolazione del pianeta vivrà in città, tanto che le megalopoli che superano i 10 milioni di abitanti passeranno dalle attuali 31 alle future 41. Ovviamente le grandi città sono l’ambiente ideale per la crescita del trasporto privato. Attualmente il primato della “motorizzazione di massa” resta ancora all’Europa occidentale, dove circolano 579 autoveicoli ogni 1000 abitanti, contro una media mondiale di 182. In questa classifica l’Italia primeggia: con quasi 43 milioni di autoveicoli immatricolati al P.R.A. (che diventano 50 milioni contando ciclomotori, veicoli trainati e quadricicli), il dato è di 700/800 veicoli ogni 1000 persone.

*Direttore di hurrymagazine.it

 

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