Triumph Rocket 3, la triade agli steroidi

di Federico Falsini

Sono passati molti anni da quel lontano 2004 quando fece la sua comparsa la Rocket 3, la “muscle bike” di Triumph. Oggi più di ieri, il gigantesco tricilindrico arriva a 2.500 cc, ridefinendo i numeri di coppia (221Nm, la più alta su di un motore di produzione omologato) e potenza (170 cv). I 750 esemplari della Rocket 3 TFC (Triumph Factory Custom) sono identificati da una placca numerata, nuovi fari a Led e numerose sovrastrutture in carbonio quali parafango anteriore, coperchi dei terminali di scarico, protezione para calore dei collettori, cupolino, coperchio dell’albero di trasmissione, paratacchi e cinghia serbatoio.
Il displayTFT a colori completa il quadro strumenti dall’elegante design minimalista, offrendo la possibilità di scegliere tra due diversi layout oltre la personalizzazione della schermata di avvio. Se abbinata al modulo di connettività Bluetooth in optional, il sistema offre il controllo di una “GoPro” (primo al mondo), un navigatore Triumph “turn-by-turn” con tecnologia Google, gestione delle chiamate in ingresso e la possibilità di ascoltare la musica installata sul proprio smartphone.
Cornering Abs e controllo di trazione, con le quattro modalità di guida (Road, Rain, Sport e il personalizzabile Rider) regolano la risposta dell’acceleratore in base alle condizioni di guida o alle preferenze del pilota, consentendo di sfruttare al massimo le incredibili prestazioni del muscoloso 3 cilindri per scaricare a terra l’enorme potenza sull’imponente pneumatico da 240 mm. Il Triumph Shift Assist consente cambiate molto rapide senza dover azionare la frizione e funziona sia salendo di rapporto sia scalando. La funzione Hill Hold offre, invece, il miglior supporto possibile al pilota in caso di partenze in salita, trattenendo la moto per qualche secondo senza farla arretrare. Dotata di accensione keyless, sensori di pressione pneumatici TPMS, presa di ricarica Usb e Cruise Control, Rocket 3 strizza l’occhio al comfort, riducendo l’affaticamento del pilota durante i viaggi o anche solo un lungo tragitto autostradale.

Il comparto ciclistico si fregia di pinze Brembo Stylema di grande qualità, forcella Showa regolabile a steli rovesciati di 47 mm di diametro e monoammortizzatore Showa completamente regolabile con serbatoio piggyback. L’elenco della componentistica premium prosegue con la pompa freno Brembo MCS radiale con interasse regolabile. Tutte queste e altre migliorie hanno permesso di far scendere l’ago sulla bilancia di oltre 40 kg. Numerosi i dettagli caratteristici, tra i quali il kit di selle intercambiabili in vera pelle con configurazione “twin or single” offerto di serie, come l’appariscente monobraccio e l’innovativo impianto di scarico 3-1-3. Le pedane passeggero si nascondono perfettamente contribuendo a mantenere pulita la linea minimale del codino.
Preme ricordare che ci sarà anche una Triumph Thruxton TFC, con potenza aumentata a 109 cv a 8.000 giri e con ben 5 kg di peso in meno rispetto alla Thruxton R. Rocket 3 si ripresenta quindi dopo quindici anni di “palestra” e i muscoli si vedono tutti.

 

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