Triumph Adventure Experience, per sentirsi… Steve McQueen

di Federico Falsini

Triumph ha inaugurato Adventure Experience, la prima scuola italiana dedicata agli amanti dell’offroad. Realizzata su di un terreno di 27 ettari adiacenti alla azienda vitivinicola Marchese Adorno, nel Pavese, sono stati disegnati una serie di percorsi dove l’allievo potrà mettere in pratica la teoria acquisita da eccellenti istruttori. Tutti provenienti dal mondo dell’enduro sportivo, il team guidato da Gian Luca Canobbio si avvale dell’esperienza di Angelo Signorelli (Parigi Dakar e Rally dei Faraoni tra le altre partecipazioni) e altri validi professionisti, quali Davide Barbera, Marco Pontoglio e Riccardo Buscone.

Il corso, della durata di un giorno e mezzo, si sviluppa su 3 livelli di difficoltà base, intermedio o avanzato e si pone come obiettivo insegnare e rendere più sicura la guida in fuoristrada in relazione alle proprie capacità. I partecipanti possono accedervi sia con la propria moto Triumph (debitamente equipaggiata) a un prezzo di 400 euro o usufruendo di una flotta di 10 moto messe a disposizione dalla Casa, tra Tiger 1200/800 XCA, Street Scrambler e Scrambler 1200 XE a 500€, sempre Iva esclusa. Sono previsti pacchetti integrativi per gli accompagnatori, dal semplice soggiorno ad attività quali golf e Spa. Maggiori informazioni si possono trovare all’ indirizzo www.triumphmotorcycles.it/adventure-experience

Da sempre alla ricerca del miglioramento dell’esperienza di guida per i propri clienti, la Casa di Hinckley persegue la finalità arricchendo e aggiornando la propria gamma continuamente. Infatti, la dimostrazione e prova sul circuito dell’academy è stata anticipata da una prova su strada delle nuove moto Modern Classic 2019. Nello specifico, abbiamo scelto Speed Twin e Scrambler XC, entrambe di cilindrata 1200.

Il test è iniziato con speed Twin, una roadster naturale evoluzione del Thruxton rispetto la quale il peso complessivo è sceso di ben 10 kg. Di dimensioni piuttosto compatte, mi ha convinto sia la ciclistica sia il motore da 97 cv (e alleggerito di ben 2,5 kg grazie a nuovi particolari in magnesio). L’avantreno è svelto e sulla strada scelta per il test, dopo i primi km “obbligatoriamente dritti” per arrivare alle prime colline dell’Oltrepo pavese, ha messo in luce la bontà di una ciclistica azzeccata. Anzi, il percorso collinare non era da ricordarsi (ahimè) per il manto stradale tutt’altro che perfetto, ma ha evidenziato il buon comportamento delle sospensioni.

Il peso avvertito è inferiore al reale, la moto scende dolcemente in piega e non si scompone mai nervosamente. In aggiunta, la frizione assistita richiede uno sforzo esiguo e la trasmissione non ha niente da invidiare ai tanto osannati cambi giapponesi. Questi inglesi le costruiscono proprio bene. Le sempre utili mappe della centralina con le modalità Rain, Road e Sport meglio adattano il comportamento della trazione alle condizioni di aderenza. E mitigano, all’occorrenza, quel diavoletto di motore sempre protagonista, pronto a scatenare già a 3,000 giri quei 97 puledri indemoniati… Volendo fare un paragone musicale è come Helter Skelter dei Beatles: l’attacco iniziale suggerisce già la vorticosa ritmica che di lì a poco esploderà.

Motore che con una differente erogazione e cavalleria (90 cv) ho ritrovato anche sulla Scrambler XC, versione più votata alla strada tra le due proposte (XE è invece più fuoristradistica). Entrambe hanno qui a disposizione 5 mappe per il controllo trazione/Abs, ben 6 per la XE distinta anche per il canotto di sterzo più aperto (1,5°) e forcellone 30 mm più lungo. I freni sono Brembo M50 radiali, i cerchi hanno raggi tangenziali per il montaggio di pneumatici tubeless M+S omologati. Previsto per il futuro un pacchetto accessori via Bluetooth che tra le altre cose permetterà di pilotare anche una telecamera GoPro. Ma guidiamola su strada.

Qui le sensazioni sono state diverse e devo precisare degli aspetti. Chi scrive ferma la propria statura a 1,70 m e ha sempre preferito moto con un avantreno più presente (quindi ruote piccole e panciute) anche se meno svelto. Pertanto, la nuova Scrambler 1200XC, che ha dimensioni notevolmente maggiori rispetto alla sorellina Street non mi aiutava (l’avantreno è passato da una ruota da 19 a 21). E allora come è stata l’esperienza con questa XC? Onestamente non me la sono mai sentita “mia”. Non mi ha perciò invogliato adosare, ho tenuto un approccio molto rispettoso. Ma non per delle mancanze del mezzo; la ritengo, anzi, una ottima moto sotto molti punti di vista con una ciclistica di tutto rispetto (e pregevoli sospensioni anteriori Showa e Ohlins al posteriore).

Un collega che ha provato anche la XE mi ha confidato che vale tutti i 1.000 euro in più rispetto la versione stradale da me guidata, risultando estremamente più svelta e sincera. Ma, insisto, più semplicemente non era una moto fatta per me. Vi invito ad andarla a provare di persona presso i concessionari Triumph perché sicuramente non è una due ruote che lascia indifferenti. Sulle finiture generali poco da dire. Sia Speed Twin che Scrambler continuano la felice strada intrapresa da Triumph negli ultimi anni. Assemblaggi curati, verniciature esemplari, tanto metallo è sempre meno plastica.

Un piccolo neo della Scrambler lo evidenzio nel cruscotto TFT: è si regolabile in inclinazione per una migliore lettura, ma in un tratto di pieno sole confesso che non vi leggevo niente.

Nell’immediato dopo pranzo abbiamo poi raggiunto il campo dove si svolgeranno i corsi citati inizialmente. Popolato da numerosi percorsi con differente difficoltà (dallo slalom su sterrato, passando alle impegnative crasi balls fino a tratti di sabbia, tronchi e mulattiera in pietra), l’allievo viene gradualmente accompagnato dalla iniziale teoria e esercizi statici fino alle esecuzioni pratiche per il superamento degli ostacoli. Un’ottima scuola per chi si vuole avvicinare o perfezionare nel mondo dell’offroad.

Per la fase di rientro in hotel avevo a disposizione una Street Scrambler che non avevo avuto moto di provare lo scorso anno. Moto leggera e svelta, mi ha conquistato per la sua facilità. Adatta a un neofita come un motociclista navigato, sarebbe un ottimo inizio anche per assaggiare l’offroad. Ulteriore conferma dell’azzeccata e variegata scelta per il papabile cliente della Casa inglese. Triumph dimostra ancora di perseguire la giusta strada, accogliendo le più disparate e attuali richieste per la propria gamma. Senza per questo rinunciare a quel sapore di moto epica su cui il logo troneggia ormai da 100 anni…

FEDERICO-FALSINI-TRIUMPH-COVER-2019

 

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *