Da sinistra, Francesca Bianco FRAP S.p.A. Mario Ghibaudi (Ghibaudi Mario S.r.l.) Cristiano Bondani (Etecno1), Pierenrico Gottero (Etecno1)

Tre aziende di autoricambi fanno “rete” per diventare più forti

di Stefano Belfiore (www.inforicambi.it)

La sinergia d’impresa è un valore, senza dubbio, non inflazionato nell’aftermarket automotive. Anzi, nell’unione, come driver di crescita e plus competitivo, credono, fermamente, i player del post vendita. Ma se finora è stato un fenomeno frequente solo nel mondo della distribuzione, ora la logica del networking coinvolge anche il primo anello della filiera: i produttori di ricambi. Di autoricambi per la precisione. Nasce così  Sthenos Alliance: brand, 100% made in Italy, che mette insieme know-how, energie e passioni di 3 aziende nazionali. Ne fanno parte la  Etecno1, di Sala Baganza (Parma), e due della provincia di Torino:  Frap, di Bruino e  Ghibaudi Mario, di Alpignano. Non c’è nessuna forma di concorrenza. Sarà un’aggregazione che miscelerà capacità e qualità aziendali, offrendo e valorizzando una ricambistica che, dalle candelette diesel, va ai  motorini d’avviamento, fino a toccare tiranteria sterzo e bracci sospensione. Gli obiettivi della rete d’impresa si muovono su tre chiare direttrici: incrementare la capacità di penetrazione delle aziende partecipanti nel mercato nazionale e internazionale, mediante strategie comuni. Il secondo gol  è facilitare l’ingresso di altri membri della Sthenos Alliance nelle reti distributive dei singoli. Senza dimenticare, infine, l’impegno per migliorare i servizi logistici offerti. “Svilupperemo – dichiara Pierenrico Gottero, presidente in pectore della neonata alleanza e sales manager di Etecno1 (specializzata nella produzione di candelette di preriscaldo per propulsori Diesel ) – una rete consapevole, con scambio d’informazioni, e con la condivisione di strumenti e di prospettive. Sarà possibile attivare una politica distributiva unica, sempre a vantaggio dei clienti finali”. E proprio nella logica che fa del gruppo un patrimonio di cui tutti possono beneficiare, Gottero evidenzia: “Si sfrutteranno le aziende che hanno già sedi logistiche e strategiche dislocate all’estero per migliorare la penetrazione delle altre in quei mercati”. Chissà se il carattere pioneristico di questa operazione imprenditoriale potrebbe portare a stimolare nuovi appetiti nell’universo della produzione aftermarket. In tempi di sharing economy, sarebbe un naturale approdo per chi naviga in questi mari.

 

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