Suzuki Vitara, un successo lungo 30 anni

Questo modello non ha solo tracciato la strada nel segmento delle Suv compatte, ma dal 1988 ha puntato molto sulla sicurezza attiva e passiva. Rimanendo fedele al motto “tutto di serie, senza sorprese”, come dimostra la ricca dotazione di dispositivi compresi nel prezzo. Già dalla versione di accesso

di Valerio Boni

Trent’anni di storia, declinati in quattro generazioni, sono il biglietto da visita di Nuova Vitara, la sport utility di Suzuki che ha costruito il suo successo sulla solidità del progetto, ma anche sul motto “tutto di serie, senza sorprese”. Quella di offrire equipaggiamenti completi di tutti gli elementi indispensabili, soprattutto per la sicurezza, è una scelta vincente, confermata dalle dotazioni dei modelli attualmente in listino. Già sull’allestimento Cool 2WD con cambio manuale, quello di accesso alla gamma di Nuova Vitara, sono presenti elementi come i vetri oscurati, il bracciolo centrale, il climatizzatore automatico e la compatibilità con i tre maggiori sistemi operativi per la connettività degli smartphone, oltre ai sette Airbag, al cruise control e alla videocamera posteriore.

E con i due livelli superiori, Top e Starview, si aggiungono altri particolari importanti, dagli abbaglianti Led con regolazione automatica dell’altezza, ai sensori di luce e pioggia per l’attivazione di fari e tergicristalli, ai sensori di parcheggio anteriori e posteriori, oltre al preziosissimo cruise control adattivo. Quest’ultimo ha la funzione Stop&Go, che in caso di incolonnamenti è in grado di frenare fino al completo arresto per poi riprendere la regolare marcia, sempre nel rispetto delle distanze di sicurezza.

 

Nessuna sorpresa

Quello della sicurezza è uno dei temi ai quali Suzuki dedica una maggiore attenzione, ed è per questo motivo che l’equipaggiamento delle Vitara di ultima generazione comprende le tecnologie più evolute in tema di guida semi-autonoma. Non ci sono sistemi pensati solo per stupire, ma utili dispositivi in grado di prevenire le situazioni più critiche, che fanno parte dei pacchetti di serie. Una scelta che si scosta da quella di altri costruttori di automobili, che li propongono solo a pagamento o su modelli appartenenti a segmenti superiori. Si tratta di una lunga lista di sistemi, di norma identificate da sigle di termini in inglesi, che la filiale Suzuki ha deciso di tradurre in italiano al fine di rendere immediatamente comprensibile la funzione.

Solo tecnologie evolute

Alcuni di questi sono di nuovissima generazione, come l’attentofrena, evoluzione di quello che prima si chiamava RGS (Radar Brake Support) e utilizzava onde radar ad alta frequenza per identificare i pericoli. Oggi le informazioni arrivano in modo combinato dal radar, con tecnologia laser, e da una particolare telecamera, aggiungendo alla frenata di emergenza antitamponamento la funzione di riconoscimento dei pedoni. In caso di elevato rischio di collisione, il dispositivo provvede ad aumentare la forza frenante durante lo stop improvviso. Molto utile è anche il sistema guidadritto, in grado di rilevare eventuali superamenti involontari delle linee di mezzeria, contribuendo ad aiutare chi guida a riportare il veicolo in traiettoria.

L’assistenza alla guida è totale

L’elenco comprende il sistema restasveglio, che altri chiamano Driver Alert: attraverso una serie di segnali puòprevenire un colpo di sonno attraverso un segnale visivo e sonoro. O il cosiddetto guardaspalle, che monitora gli angoli ciechi alle spalle del veicolo e se individua un’auto in avvicinamento ne segnala la presenza illuminando l’icona sullo specchio retrovisore. E nel caso chi è al volante attiva l’indicatore di direzione, per effettuare un sorpasso, il led lampeggia accompagnato da un segnale sonoro. C’è poi quello che Suzuki ha battezzato vaipure, un dispositivo attivo in retromarcia, fino a 8 km/h.

Due sensori radar assistono l’automobilista in fase manovra, annunciando l’arrivo di altri mezzi nelle zone nascoste in uscita da un parcheggio. Il tutto è completato dal dispositivo occhioallimite, che riconosce i segnali stradali (fino a tre contemporaneamente) e ne riporta l’icona sul cruscotto in modo da ricordare a chi guida limiti e divieti sulla strada che si sta percorrendo.

4×4, per cominciare

Quella di Vitara è una storia che interessa 3,65 milioni di auto prodotte, iniziata con il debutto in quello che nel 1988 era l’embrione del segmento delle Suv compatte. Dagli inizi la sicurezza ha svolto un ruolo di primaria importanza, a cominciare dalla trazione integrale identificata come soluzione preziosa non solo per muoversi in fuoristrada, ma anche e soprattutto nella guida di tutti i giorni. È stata la prima fuoristrada equipaggiata con servosterzo e molle elicoidali sulle sospensioni per renderla più confortevole da usare e sicura, e già nel 1995 l’equipaggiamento è stato integrato con l’aggiunta degli Airbag anteriori. Tre anni più tardi, in occasione del lancio della seconda generazione, il rinnovamento dello stile fu combinato con un aumento delle dimensioni dei montanti delle porte, con l’obiettivo di incrementare la sicurezza delle persone a bordo.

Con la terza, generazione, nel 2005, il telaio a traliccio della Vitara fu integrato nella carrozzeria monoscocca, aumentando la rigidità senza appesantire la scocca e tra le varie innovazioni introdotte c’era anche un impianto frenante ai vertici della categoria. Il 2014, infine, è stato anno in cui le Suv Suzuki sono state dotate dell’innovativo sistema di trazione integrale 4 WD Allgrip, con quattro diverse modalità di guida, e della ricca serie di dispositivi per la sicurezza attiva e passiva.

 

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