Sul diesel ristabiliamo la verità

di Pier Luigi del Viscovo*

Come i vaccini, la guerra al diesel è priva di fondamento scientifico ed è auspicabile che non prosegua, per il bene dell’ambiente. Questa la posizione dei massimi esponenti e studiosi del settore automobilistico, riuniti a Roma presso l’Aci, nel convegno “La Capitale Automobile” promosso da Agos.

Dall’analisi del parco circolante, c’è stata una convergenza nel ritenere che la sfida dei prossimi anni sia non di aumentarlo ma di svecchiarlo, puntando a rottamare i 6 milioni di auto con oltre 20 anni, di cui 0,9 diesel e 5,1 a benzina. Ovviamente, è stato pure evidenziato come molte di queste vetture circolino, in realtà, molto poco o affatto. Un’auto che percorra 2.000 chilometri l’anno emette circa un decimo degli scarichi di una vettura mediamente circolante, quali che siano le sue concentrazioni di polveri e altre sostanze.

Le risposte degli esperti

Il panel di esperti è sceso nei dettagli delle emissioni, evidenziando come ad esempio proprio sulle polveri sottili l’impatto degli scarichi sia relativo. Se la circolazione di una vettura Euro6 produce circa 66 milligrammi di PM10 al chilometro, dallo scarico ne derivano solo 3,1 (2,4 nel caso del diesel), pari al 4/5%, mentre un ulteriore 23% arriva dall’usura di freni e gomme. Oltre il 70% viene prodotto dal consumo della strada e dal sollevamento delle polveri già depositate al suolo: se le amministrazioni lavassero le strade la salute ne guadagnerebbe molto più che dal blocco del traffico

Gli errori dei sindaci

I sindaci sbagliano a fermare la circolazione delle auto recenti, soprattutto Euro6. Se lo fanno, ottengono l’effetto di rallentare invece di accelerare il ricambio delle auto vecchie, inquinanti e meno sicure. La scelta, poi, di penalizzare i diesel è davvero priva di fondamento. Un Euro6 a gasolio ha emissioni nocive infinitamente inferiori a un vecchio propulsore a Gpl, ad esempio. Ma dove tali decisioni risultano incomprensibili è sul fronte della lotta al riscaldamento globale attribuito alla CO2: i dati predisposti dal Centro studi Fleet&Mobility hanno confermato non solo che le emissioni di CO2 del diesel sono inferiori, in quanto più efficiente, ma che tutte le auto del mondo generano appena lo 0,2% di tutta la CO2 prodotta dal pianeta, riconducibile per il 96% a fenomeni naturali, avulsi dall’intervento umano.

*Centro studi Fleet&Mobility

3 Comments

  1. dare 54 says:

    Non credo che molti italiani (o europei, o cittadini del mondo industrializzato) conoscano questa situazione. Sarebbe bello sapere chi e perchè sta combattendo la crociata contro i motori a combustione interna (in particolar modo i Diesel), e non contro tutti gli elementi che lei evidenzia nell’articolo. Scelte dettate solo da ignoranza? Chissà, se l’ANCI ricevesse una notizia del genere appoggiata da solide e circostanziate prove, si muoverebbe qualcosa? A chi giova un mondo (ignorante) in cui il Diesel e il Benzina sarnno scomparsi, in cambio di ibridi/elettrici che inquinano molto di più nella fase di produzione, e poi quella di di dismissione (senza contare le esigenze di energia elettrica in fase di utilizzo massiccio di questi motori che, al di là delle carenze produttive e distributive attuali ed a breve/medio termine, probabilmente porterà ad un inquinamento anche maggiore). Scelte dettate solo da ignoranza? Oppure, a chi giova?

  2. montezuma says:

    Cercate di fat usate un minimo di discenimento su quanto esposto, è come cercare di far volare i cladsici somari (in modo naturale)!

  3. Fred says:

    Mi sono stancato e non compro piu’ un’auto!
    Garage, manutenzione, bollo, assicurazione, parcheggio, svalutazione, … La mia Fiat 500 mi costava almeno 3000 Euro l’anno!
    Adesso uso i mezzi pubblici, il taxi ed affitto un’auto quando mi serve! Risparmio!
    Ogni centesimo risparmiato e’ sacro!

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