Giordano Biserni (ASAPS)

Strade violente, di mezzo ci vanno le forze dell’ordine

L’aggressione all’agente della Polizia Municipale di Roma, con la frattura di un braccio del poliziotto, è solo l’ultima di una lunghissima sequela di aggressioni fisiche agli operatori di polizia mentre effettuano il loro lavoro durante i normali controlli su strada.

Secondo l’ormai decennale Osservatorio Sbirri Pikkiati dell’ASAPS nei primi sei mesi del 2017 sono già state 1.130 le aggressioni alle divise. Cioè 6 violenze fisiche ogni giorno, una ogni 4 ore. E parliamo delle sole aggressioni scaturite durante i controlli su strada, escludendo tutte quelle riconducibili a motivi di ordine pubblico di ogni genere come manifestazioni, stadi ecc.

Delle 1.130 aggressioni, 546 hanno avuto come bersaglio  i Carabinieri (48,3%), 386 alla Polizia di Stato (34,2%), 117 la Polizia Locale (10,4%) numerose in questo caso anche le aggressioni alle agenti donna.  Il resto è riferito ad  altri corpi.

In 306 casi (27,1%) l’aggressore è risultato ubriaco o drogato, in 520 episodi l’aggressore era uno straniero (46%).

In 213 attacchi (18,8%) sono state usate armi proprie o improprie (mazze, ombrelli o la stessa vettura)

Il mese clou

luglio 2017 è stato poi, per il momento, il mese   record degli attacchi alle divise (il caldo?). Sono state infatti 313 le  aggressioni violente e refertate. Come dire che ogni giorno 10 carabinieri o agenti sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso con un referto stilato ogni 2 ore e mezzo. Una situazione impressionante e imbarazzante, mai vista prima dagli incaricati dell’Osservatorio dell’ASAPS.

Indifferenza colpevole

Allora ci ripetiamo. Tutto questo avviene nell’indifferenza pressoché totale dell’opinione pubblica e della stessa politica. Posizione pericolosa e ingenua. Del dilagare della violenza contro le divise sulla strada dovrebbero invece preoccuparsi per primi i cittadini ancor più degli agenti e carabinieri perché dopo l’argine ci sono loro come destinatari e vittime di una violenza sempre più tracotante e  ormai di fatto quasi impunita.

L’ASAPS  (Associazione amici della Polizia stradale) esprime la massima solidarietà alle forze di Polizia.

 

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