Sicurezza stradale, pugno di ferro

Senza cinture, impegnato a fare video e selfie, lo sguardo sullo smartphone. Il tutto durante la guida. Come può un padre di famiglia comportarsi così? Alla fine il destino lo ha punito negli affetti più cari. 

Pieno di droga e ubriaco travolge due cuginetti seduti sui gradini di casa in un vicolo. Uno è morto subito, l’altro il giorno successivo dopo l’amputazione delle gambe. Una folle corsa finita nel peggior modo possibile.

Due tragedie a distanza di poche ore l’una dall’altra.

Occorre il pugno di ferro su chi non indossa le cinture e viaggia senza casco. È scandaloso che in alcune città queste infrazioni avvengano costantemente sotto gli occhi della polizia locale che fa finta di non vedere. È una “complicità” gravissima. Se avete paura a contestare l’infrazione, cambiate lavoro. E i sindaci, prendano provvedimenti disciplinari.

La politica acceleri il più possibile sul nuovo Codice della strada e, in particolare, appesantendo al massimo le sanzioni per chi, come quel padre sciagurato e tanti altri, si rendono protagonisti di comportamenti irresponsabili e, per di più, li reclamizzano attraverso i social.

Droga, alcol e distrazioni alla guida: pugno di ferro e più rigore sui social. E basta far finta di niente.

 

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