Il presidente di Confindustria Ancma, Corrado Capelli

 Sì del Governo alla riduzione dei pedaggi per le moto

 Dopo anni di duro lavoro da parte di Confindustria Ancma, il Governo fa la sua parte e sposa ufficialmente la richiesta di cambiare la logica dei pagamenti autostradali con una differenziazione tra auto e moto. Il sottosegretario per le Infrastrutture e i Trasporti, Umberto Del Basso De Caro, ha risposto in Commissione Trasporti della Camera all’interrogazione dell’on. Sandro Biasotti, che aveva sollecitato il Governo a rivedere il sistema di esazione dei pedaggi autostradali, differenziando le tariffe dedicate alle autovetture da quelle riservate ai motocicli. Del Basso De Caro, osservando che il ministero dei Trasporti – su sollecitazioni delle associazioni di categoria – ha attivato un tavolo tecnico con AISCAT (l’associazione sindacale che riunisce i concessionari autostradali), segnala che lo stesso dicastero, lo scorso 5 luglio, aveva inviato alla stessa AISCAT una proposta di tariffa differenziata per motoveicoli.

Basta pretesti

A questo punto non ci sono più pretesti per differire ulteriormente l’adozione di un sistema di tariffazione che allineerebbe l’Italia alla maggior parte dei paesi europei, dove le moto accedono alle arterie autostradali gratuitamente, oppure beneficiano di una forte scontistica. L’associazione dei costruttori da anni si batte per una differenziazione di trattamento tra le quattro e le due ruote una volta giunti al casello. Richiesta supportata anche dall’indicazione su quali siano i motivi per i quali una tariffazione unica sia poco consona all’effettivo utilizzo della rete autostradale e anche come i sevizi offerti ai motociclisti, nella maggior parte dei casi, siano inadeguati e carenti. Confindustria ANCMA ha più volte sollevato la questione e portato questa richiesta sui tavoli delle massime autorità competenti: tra i quali, quello del presidente dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti Andrea Camanzi e del sottosegretario per le Infrastrutture e i Trasporti Riccardo Nencini.

 

La soddisfazione di Ancma

“Ogni motociclista che sceglie una strada statale o provinciale anziché un’autostrada per risparmiare sul pedaggio – dichiara Corrado Capelli, presidente di Confindustria ANCMA – si espone a un rischio quasi doppio di perdere la vita in caso di incidente. Incentivare i motociclisti a utilizzare le autostradeche, come affermato dagli stessi concessionari, sono le strade più sicure, è una necessità non ulteriormente prorogabile. Ci aspettiamo che in vista dell’esodo estivo, quando il traffico motociclistico raggiunge l’apice, qualche novità positiva in questo senso venga finalmente annunciata. Il Governo ha fatto i suoi passi, ora le concessionarie facciano i loro”. Ricordiamo che secondo i più recenti dati forniti da ACI/ISTAT, un motociclista coinvolto in incidente ha quasi il doppio delle probabilità di sopravvivere se il sinistro avviene su un’autostrada piuttosto che su un’altra strada extra-urbana: ogni 100 motociclisti coinvolti in incidente, le vittime in autostrada sono 3,5, mentre su strade provinciali, regionali o statali il rapporto sale a 6,2, nonostante le velocità di crociera sulle autostrade sia mediamente superioreNegli ultimi quattro anni sulle autostrade hanno perso la vita 577 centauri, mentre sulle altre extraurbane le vittime su due ruote sono state 1.260.

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