Se sarà l’auto a dare corrente alla casa

Le nostre case – non solo quelle nuove – diventeranno presto edifici sostenibili, capaci non solo di consumare meno energia, ma anche di riceverla dalle auto elettriche e di scambiarla con altri edifici pubblici e privati. Le innovazioni, già presenti sul mercato o in altre in fase sperimentale, sono state al centro del seminario Digitalizzazione e automazione per l’edilizia sostenibile: dalla progettazione alla gestione dell’edificio, organizzato dal Coordinamento FREE a Legno&Edilizia, mostra internazionale sull’impiego del legno nell’edilizia che si è tenuta a Verona.

Gianni Silvestrini, direttore della rivista “il Pianeta terra”, ha ricordato che nel 2017 l’Autorità per l’Energia ha proposto le reti di quartiere, con la realizzazione di scambi energetici che vedranno protagonisti più edifici e di cui probabilmente nel 2020 si vedranno i primi esempi.“Già si stanno installando i contatori elettrici di seconda generazione, in grado di dialogare con gli elettrodomestici (se adattati con appositi microchip) per abbassare i consumi; e prossimamente l’auto elettrica, dal garage la notte rifornirà la casa di energia elettrica anche grazie a uno specifico software (già esistente) che assicura al mezzo la riserva di corrente necessaria per raggiungere un altro luogo di ricarica”.

Un esempio di edificio industriale avanzato sotto il profilo energetico viene dalle Marche, dove a Jesi l’imprenditore “olivettiano” Enrico Loccioni ha realizzato una drastica riduzione dei consumi grazie a sistemi di controllo, test e Domotica. Marco Caffi, direttore del Green Building Council Italia, ricorda che già oggi le batterie dell’auto elettrica, una volta invecchiate, possono tranquillamente venir trasferite definitivamente in casa per rifornirla di energia. “I nuovi sistemi di automazione domestica intelligente sono ormai la condizione indispensabile per far diventare sostenibili gli edifici riducendo drasticamente le emissioni. Processo che si realizza con la digitalizzazione dei controlli e delle reti. I sistemi di controllo e ottimizzazione già consentono risparmi energetici dal 5 al 15% e si uniscono al ruolo dell’energia solare che oggi è triplicato rispetto a pochi anni fa”.  “Le tecnologie ci sono – ha concluso l’esperto – Quel che manca è la creazione di una figura professionale di sistemisti dedicati”.

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