Se l’ibrido evolve e fa tendenza

di Massimo Ghenzer*

Da anni il mondo dell’auto ha intrapreso un percorso virtuoso, dove la qualità del prodotto, la sicurezza e la durata sono obiettivi primari dei progettisti. Oggi, comparate a quanto prodotto un paio di lustri fa, le automobili sono nettamente migliorate. Il rispetto dell’ambiente poi è un obiettivo profondamente e strategicamente gestito da tutti i costruttori con grandissima attenzione.

Il percorso di miglioramento dei motori a benzina e diesel, per quanto riguarda le emissioni nocive, è stato intrapreso ormai da tempo e i risultati raggiunti hanno sicuramente un effetto positivo sulla qualità dell’aria che respiriamo; lo avrebbero ancora di più se il rinnovo del parco circolante antico e maggiormente inquinante fosse più rapido.

Le strategie “green” della Case

Volvo, tempo fa, ha annunciato che dal prossimo anno avrebbe prodotto solo vetture elettriche e ibride per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente. Ora Toyota, in Italia, ha deciso di non vendere più vetture diesel e di concentrarsi sulle vetture ibride e a benzina. Toyota è stata la prima Casa costruttrice a investire pesantemente sul motore ibrido piuttosto che sul diesel, quindi è strategicamente comprensibile che d’ora in poi si concentri a vendere soprattutto vetture ibride e poi anche a benzina.

In effetti, non è così per tutta la gamma, perché sia il Land Cruiser sia l’Hilux sia i veicoli commerciali leggeri saranno ancora in gamma con le motorizzazioni diesel, ma certamente l’intenzione positiva come contributo al contenimento delle emissioni rimane. Vedremo ora come questa iniziativa sarà scaricata a terra da concessionari e venditori.

La doppia motorizzazione

Per quanto riguarda l’ibrido, Toyota equipaggia le sue vetture con il Full Hybrid che è la forma più avanzata della tecnologia della doppia motorizzazione. Sarà auspicabile che la presentazione e il processo di vendita di questo prodotto sia effettuato in maniera ordinata e conforme per creare una forma di Hybrid Community, che sceglie non soltanto per motivi economici, ma anche sociali e culturali e di tendenza questa tecnologia.

L’ibrido è tutt’altro che una tecnologia di passaggio e ha il potenziale per evolvere e «fare tendenza».

*Presidente Areté-Methodos

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