Se il ricambio va alle stelle, l’aftermarket sorride

di Stefano Belfiore (www.inforicambi.it)

Schizzano in alto i prezzi dei ricambi. Un’impennata sostanzialmente giustificata dall’atteggiamento dell’autoriparatore che ha preferito sostituire i ricambi piuttosto che ripararli, generando così una maggiore richiesta: motivo per cui sono aumentati i prezzi dei ricambi a discapito della manodopera. Il trend emerge da uno studio della DAT-Italia, azienda operante nel settore automotive nell’analisi di dati e sistemi che calcolano i costi delle riparazioni e le valutazioni dei veicoli usati. Per l’ingegner Antonio Coppola, direttore generale della società, “il buonsenso avrebbe dovuto portare a incentivare la vendita di auto e a dare un miglior servizio post vendita. E non lucrare sui ricambi. Si consideri che il prezzo di un ricambio originale viaggia da 3 fino a 20 volte il prezzo della serie. Quindi era già ben pagato”.

Come finirà?

Gli analisti parlano di un probabile fiorire dei ricambi alternativi e/o equivalenti che riporteranno giù i prezzi. Fenomeno già in atto con un post vendita multimarca che in Italia sta rosicchiando sempre più quote di mercato all’autorizzato, attirando in Italia (com’è noto) il marcato interesse dei grandi gruppi internazionali della distribuzione indipendente. Situazione che ha portato i player nostrani (quelli più strutturati) della distribuzione di ricambi ha ritagliarsi le giuste alleanze per rimanere con la giusta dose competitiva nel mercato. Ora tocca al piccolo ricambista saper rimanere nell’importante giro d’affari che anima l’aftermarket indipendente.

In che modo?

Dalla giusta consulenza alla specializzazione fino al sapersi vendere, avendo contezza delle dinamiche attuali di mercato e bravura nell’anticipare qualche mossa. Così da scegliere prima degli altri la giusta direzione da prendere. In pratica: fidelizzare l’autoriparatore locale con una migliore organizzazione che passa anche per una virtuosa policy di supply chain. Il sottobosco del ricambio è un terreno prezioso, vivo e vegeto dove l’attore locale ha ancora un peso di rilievo.

 

 

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