Pavan Bernacchi lascia la presidenza di Federauto

Il 31 dicembre, Filippo Pavan Bernacchi lascerà la carica di presidente di Federauto aprendo così la procedura elettiva che entro 90 giorni indicherà il suo successore. Per molti anni alla guida di Federauto, Pavan Bernacchi ha dato un forte impulso alla federazione, soprattutto in fatto di incisività e chiarezza d’intenti. Le note a commento dei dati mensili del mercato hanno sempre garantito, a noi giornalisti, un valore aggiunto e una spiegazione reale dei problemi da risolvere. Personalmente ringrazio Filippo per la sua grande disponibilità a rispondere anche alle domande più scomode e a fornire chiarimenti, sempre e comunque. Di seguito il suo commento a chiusura dell’incarico.
Pierluigi Bonora

Perché chiudo questa esperienza

di Filippo Pavan Bernacchi*

“Per una serie di motivi ho deciso di lasciare anzitempo – mancano una manciata di mesi – il mio 3° mandato consecutivo presentando le mie dimissioni con decorrenza 31 dicembre. Il tutto in armonia e coesione con i miei colleghi presidenti di associazione. Nel salutare e ringraziare tutti volevo fare un piccolo riassunto. Il mio curriculum associativo annovera 23 anni di impegno dove ho ricoperto svariati incarichi prima in seno all’Unione Nazionale dei Concessionari Fca in qualità di: delegato per il Nord Est, delegato nazionale, direttore IRFA (Informatica Rete Fca), responsabile commissione post-vendita, vice-presidente amministratore dell’Unione, presidente dei Concessionari Fiat. In particolare da quando ho assunto i ruoli di vertici ho stravolto completamente la nostra associazione mettendo mano ai costi, riunendo sotto un unico ombrello tutti i marchi del gruppo, rendendo la relazione con il Costruttore produttiva fino a sfociare in un meccanismo, denominato “fondo di accantonamento”, che ha consentito in un recente passato ai concessionari Fca di affrontare meglio gli anni di profonda crisi. Il tutto è stato possibile grazie all’aiuto, al lavoro e al supporto di molti colleghi con cui ho condiviso questo lungo cammino.

Da Federaicpa a Federauto

Nel 2010 mi è stata proposta la candidatura a Presidente di Federaicpa. Già, perché prima ci chiamavamo così ed equivaleva a Federazione Associazioni Italiane Concessionari Produzione Automotoristica. Io per una serie di motivi non volevo questa carica ma poi, soppesando i pro e i contro, ho accettato. Per otto anni ho quindi guidato l’associazione nazionale che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia rinnovandola dalle fondamenta. Nuovo nome, nuovo logo, nuovo statuto, nuovo rapporto con i media e i costruttori. Prima le associazioni di marca mandavano in Federazione un loro rappresentante, che a sua volta doveva riferire al suo interno, oggi siedono in consiglio solo i presidenti delle associazioni di marca. Zero intermediari. Già questo da la misura di un metodo di lavoro completamente diverso. Federaicpa faceva un lavoro di lobby sottotraccia, importante ma non pubblicizzato. Federauto ha reso tutto trasparente, soprattutto ai media e quindi anche ai singoli concessionari.

Quante lotte in questi anni

Certo non sono mancati gli scontri, le polemiche, i colpi bassi, le coltellate nella schiena, e le tensioni, sia al nostro interno sia verso soggetti che volevano o dettarci una linea o strumentalizzarci. Ma Federauto, per quanto compete la mia gestione, è sempre stata impermeabile a interessi personali o a richieste spesso irricevibili. E infatti nessuno può affermare il contrario, e io lo posso oltre che dichiarare, scrivere. Per fortuna sono protetto da una memoria strana, e tendo a ricordare solo le cose belle. Anzi, se penso che Federauto rappresenta concessionari di brand concorrenti che ogni giorno lottano sui mercati locali senza esclusioni di colpi – senza tener conto dell’ancor più micidiale lotta intra-brand – la nostra Federazione è un laboratorio straordinario e un piccolo miracolo.

Un lavoro costruttivo

Con Federauto abbiamo incontrato ministri, sottosegretari, partecipato a tavoli tecnici del Governo, siamo intervenuti in audizioni delle commissioni alla Camera e al Senato. Abbiamo scritto e illustrato le nostre proposte direttamente ai presidenti del Consiglio che si sono succeduti. Siamo anche andati a Bruxelles per intrattenere relazioni con alti dirigenti della Commissione e con membri del Parlamento Europeo, tra cui il vice presidente della Commissione Europea. Ma ancora: abbiamo cercato di presentare una legge italiana per una maggiore tutela dei concessionari, tutte Pmi, verso i costruttori, tutte multinazionali. Perché in agguato c’è sempre lo spettro dell’abuso di posizione dominante. Purtroppo si è arenata, o “è stata suicidata”. Abbiamo anche avuto il coraggio di fare un esposto a Bruxelles verso uno dei principali costruttori mondiali, di cui non sarebbe corretto fare il nome. Dossier che è stato chiuso, o non è mai stato aperto, perché sembrava riguardare i comportamenti in un singolo paese della Ue, non avendo l’ente preposto i fondi sufficienti per ampliare la sua indagine. Abbiamo messo anche a disposizione delle associazioni che rappresentano le singole marche una “commissione abusi”, dove sia le associazioni, sia i singoli dealer, potessero segnalare gli eventuali comportamenti scorretti delle case. In tutti questi anni non è mai giunta una singola segnalazione. E ognuno tragga le sue conclusioni.

I rapporti con le Case auto

Ho sempre personalmente ricercato un rapporto con i manager delle Case serio, onesto, trasparente, senza timori reverenziali. In una parola: alla pari. E questo non è stato gradito da chi pensa che i concessionari più che partner debbano essere in qualche modo sottomessi. Ad onore del vero ci sono anche manager delle case, che io chiamo “illuminati”, che ritengono fondamentale il rapporto “vero” con le proprie reti. Ma sono una minoranza, e sono sempre meno. Sembra quasi che anche loro vengano schiacciati dall’impostazione attuale delle rispettive multinazionali. In questi 8 anni Federauto è diventata un punto di riferimento importante per i giornalisti delle testate giornalistiche del web, della carta stampata, delle radio e delle Tv. Abbiamo sempre cercato di dire la verità in modo oggettivo e trasparente, assumendo nostro malgrado il ruolo di “grillo parlante”. Un grande lavoro reso possibile solo esponendosi e restando a disposizione personalmente 24 ore al giorno per 360 giorni l’anno; e lavorando in tempo reale. Perché i media non conoscono pause od orari.

Presenti ai dibattiti

Per non farci mancare nulla abbiamo organizzato e partecipato a convegni in ogni dove. Con lo scopo da un lato di diffondere le nostre idee, dall’altro di aumentare la “cultura” della categoria. Tra i molti eventi spiccano 2 incontri presso una delle sale di rappresentanza del Senato e le molte Assemblee Pubbliche, a Bologna e a Verona. Nell’ultima edizione di maggio siamo stati gratificati da 1.200 presenze. Molti anche i relatori di spicco da noi coinvolti nel tempo tra cui mi piace citare Brunello Cucinelli, Carlo Sangalli, Oscar Giannino, e Sebastiano Barisoni.

Analisi approfondite

Ma Federauto ha anche fornito costantemente informazioni ai concessionari sulla normativa, sulla fiscalità, e sui numeri del mercato. Tra le altre cose ora il singolo concessionario può, attraverso il Federauto Analytics, fare un’analisi approfondita di tutti i mercati nei quali opera. Senza bisogno di appoggiarsi alle case automobilistiche, che in alcuni casi hanno oscurato questi dati alle proprie reti. Ora abbiamo in ballo una importante sinergia con Confcommercio. Progetto da me ideato che stiamo portando avanti da quasi due anni. Al mio successore toccherà non solo finalizzarlo ma, cosa più importante, farlo funzionare. Ringrazio il presidente di Confcommercio Sangalli per averci messo a disposizione tempo e risorse. Ma i progetti e le iniziative in cui ci siamo impegnati in questo lungo lasso di tempo sono molteplici, così tanti che elencandoli si rischierebbe di annoiare. Per chi volesse basta andare su Google e digitare “Federauto” per ricavare circa 141.000 voci. E si riferiscono a un lasso di tempo di 8 anni. Certo il dato andrebbe scremato filtrando qualche caso di omonimia, ma rimane comunque pesante.

Le soddisfazioni

Ma dal 2010 ho continuato anche a “macinare” traguardi personali come il riconoscimento manager dell’anno, o il 1° posto del mio ultimo romanzo Roccaforte Afghanistan in un premio letterario, conseguendo anche tre titoli italiani di tiro con la pistola: 2 individuali nel tiro difensivo (IDPA) e 1 a squadre nel tiro dinamico (IPSC). Diciamo che non mi sono fatto mancare nulla. Mi piace ricordare che tutto quello che ho conseguito è stato frutto di impegno, passione e duro lavoro. Metodo appreso nel corso ufficiali della Scuola Militare Alpina di Aosta, prima, e nei reparti alpini dopo.

Tocca a un altro

Probabilmente entro 90 giorni Federauto eleggerà un nuovo presidente. Non so su chi cadrà la scelta ma gli auguro di proseguire e migliorare il cammino da me intrapreso, perché nei prossimi anni la categoria dei concessionari dovrà affrontare grandi e impegnative sfide in un mondo, la distribuzione degli autoveicoli, che, anche grazie ad Internet, evolve a ritmi serrati. Ringrazio i giornalisti, i miei colleghi, i manager e i Clienti. Questi ultimi i veri padroni della filiera.

*Presidente uscente di Federauto

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *