Patto a 4 per le colonnine di ricarica

I motivi per i quali gli automobilisti italiani, e quelli di molti altri Paesi europei, esitano a convertirsi alla motorizzazione elettrica pura sono diversi. Che le auto EV costino di più rispetto ai modelli a motore termico è un dato di fatto, ma un deterrente all’acquisto rimane la paura di rimanere bloccati, con la carica della batteria esaurita in lande dove la prima colonnina di ricarica è distante decine di chilometri. Nelle aree metropolitane è ormai impossibile rimanere a secco (vengono in aiuto la presa di corrente di casa, quella in ufficio e le sempre più numerose stazioni collocate in luoghi come i centri commerciali), ma quando decidiamo di spostarci da una città all’altra e di fare dell’autostrada il discorso è diverso, e il weekend al mare  con l’auto elettrica diventa proibito. In un futuro non lontano le cose potrebbero cambiare perché un gruppo di colossi dell’auto hanno siglato a fine novembre un protocollo di intenti per la realizzazione in tempi brevi di una rete di ricarica rapida che attraverserà l’Europa lungo le strade a lunga percorrenza. Partner dell’intesa sono Bmw Group, Daimler Ag, Ford Motor Company e Volkswagen Group con Audi e Porsche. Non saranno colonnine di ricarica normali ma a carica ultra-rapida (350 kW) che cominceranno a essere installate quest’anno (l’obiettivo è di renderne operative 400 nel 2017) e che entro il 2020 saranno già migliaia a livello continentale. In questo modo fare il pieno di energia elettrica sarà facile come riempire in pochi minuti il serbatoio della benzina o del gasolio. Vedere uniti in questo progetto costruttori generalisti e Marchi premium è un segnale molto importante che dovrebbe tranquillizzare gli utenti anche sotto un altro profilo, quello della uniformità dei sistemi di ricarica, una unione di intenti che dovrebbe evitare quanto è successo con i dispositivi destinati a telefonini e smartphone, una vera giungla di cavi, cavetti e spinotti uno diverso dall’altro.

Piero Evangelisti

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