Parco auto obsoleto: al governo sta bene così

di Andrea Cardinali, direttore generale di Unrae
L’Italia è sotto infrazione dal 2006 per le concentrazioni di PM10 e NOx in molte aree. Le fonti? Impianti industriali, caldaie, allevamenti, autoveicoli, etc. Per questi ultimi, la diagnosi è facile: il parco circolante è sempre più vecchio (11.5 anni medi nel 2019, da 7.9 nel 2008, e il 57% ne ha 10+). Un motore Euro 3 inquina da 2,5 a 11,1 volte più di un Euro 6. Per tacere degli Euro 2, 1 o 0. L’unica terapia è incentivare la rottamazione dei veicoli più vecchi, e poi interdirne gradualmente la circolazione. Al Governo, invece, la situazione sta bene com’è.
Ecobonus: copre il 2% del mercato, e nel 2019 sono avanzati i fondi. Bonus mobilità (per chi rottama): va speso per l’abbonamento al bus, che costa 1/10 della gestione di un’auto. Bonus bici: chi mantiene un’auto non può permettersi una bici? Bonus wallbox: solo per ristrutturazioni edilizie con efficientamento energetico… Soldi che non verranno spesi, e comunque non scalfiranno la qualità dell’aria. Un “green-washing” a basso costo?
Si combattono tutte le auto “a prescindere”, anziché quelle inquinanti, ma senza riuscirci. Se ne circolano 38 milioni, ci sarà un motivo, sì o no? Chi vuole cambiare il mondo, dovrebbe innanzitutto vederlo per come è, e non per come lo vorrebbe.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *