Pubblichiamo la lettera che l’eurodeputato della Lega, Danilo Oscar Lancini, ha inviato al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. I tema è quello delle emissioni.

No alle forzature sulla mobilità elettrica

di Danilo Oscar Lancini*

Con l’innalzamento degli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati al 2025 e 2030 e il mantenimento dell’attuale sistema di misurazione dal serbatoio alla ruota (“tank-to-wheel”), anziché “well to wheel” (dal pozzo alla ruota) o dell’ancora più completa “life cycle analysis” (analisi ciclo vita), recentemente approvati in aula a Strasburgo, si va nella direzione di una forzatura del sistema a favore della sola soluzione di mobilità elettrica.

L’elettrico, di per sé, non risulta essere una scelta sbagliata, ma è necessario tenere in considerazione il necessario adeguamento che verrà richiesto alla rete, oltre agli ingenti investimenti infrastrutturali e alle problematiche di riciclo dei materiali impiegati per la realizzazione delle batterie.

Tenendo presente anche le esperienze passate, è di importanza fondamentale mantenere un quadro legislativo aperto dove anche le altre tecnologie possano contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di decarbonizzazione del settore dei trasporti, garantendo il rispetto del principio di neutralità tecnologica più volte citato dall’ attuale Direttiva europea in vigore sui combustibili alternativi (Direttiva DAFI – 2014/94/UE).

È necessario sostenere l’introduzione di un fattore di correzione (Carbon Correction Factor – CCF, respinto solo per 17 voti) che valorizzi il quantitativo di combustibile rinnovabile impiegato nelle autovetture o veicoli commerciali leggeri, correggendo allo stesso tempo i limiti dell’attuale sistema di misurazione “tank-to-wheel” che non considera le emissioni dell’intero ciclo produttivo.

Un esempio sono le emissioni inquinanti dell’energia prodotta da centrali di generazione elettrica alimentate a carbone. La proposta di introdurre un fattore di correzione sarebbe applicabile a entrambe le proposte legislative europee in ambito trasporti attualmente in discussione, ossia i dossier “Livelli di prestazione in materia di emissioni delle autovetture nuove e dei veicoli commerciali leggeri nuovi” e “Livelli di prestazione in materia di emissioni di CO2 dei veicoli pesanti nuovi”.

Quest’ultima proposta tra l’altro conferma ampiamente l’approccio ideologico della Commissione Europea a favore della sola soluzione elettrica, nonostante il mercato non offra reali soluzioni tecnologiche alimentate a elettricità che possano coprire il settore del trasporto merci.

Bisogna quindi guardare ai prossimi 10-15 anni fissando obbiettivi realistici e garantendo delle misure legislative che aprano la strada al maggior numero di soluzioni possibili per garantire un’inversione rapida del trend di aumento delle emissioni di gas a effetto serra.

Occorre un vero approccio multiplo, integrato e tecnologicamente neutrale per garantire un’azione concreta da subito per i cittadini e le imprese europee.

*Eurodeputato

1 Comments

  1. autralopithecus says:

    La ideologia politicamente corretta del catastrofismo ambientale è ormai morta. E’ quindi stupido accanirsi contro la CO2 di origine antropica. I motori alimentati a gpl o metano sono la soluzione più logica e sono già disponibili.

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