Nella regolarità contano calma e abilità

Il passaggio dai rally alla regolarità è stata una scelta obbligata. Dopo aver partecipato come copilota a tre o quattro rally, mi sono resa conto che i miei piloti andavano piano. Benché gli leggessi il Road Book attentamente erano sempre preoccupati. A un certo punto ho iniziato a chiedere spiegazioni. E ho scoperto che la loro preoccupazione ero io. Portare a bordo la nipote di Don Vincenzo era una responsabilità. Si sentivano ripetere in continuazione: “Mi raccomando, fai attenzione!” “Vai piano!”. Quindi non mi restò altro da fare che…. appendere tuta e casco al chiodo e passare alla regolarità.
La regolarità è il perfetto contrario dei rally, qui non conta la velocità, anzi la calma al millesimo di secondo. Non posso dire che questo passaggio mi sia dispiaciuto, potevo guardarmi attorno per ammirare la bellezza dei panorami, l’importante era non sbagliare la strada e avvertire per tempo dove erano le prove da affrontare. Vi spiego, funziona così: ci
sono una serie di pressostati disposti a varie distanze. L’abilità del pilota, assistito dal copilota che gli detta i tempi, sta nel far passare le ruote anteriore dell’auto su detti pressostati ai quali è collegata un’apparecchiatura che ne rileva i tempi. Per ogni centesimo di secondo in più o in meno rispetto a quello imposto, si beccano le penalità. L’abilità sta nel cercare di transitare sui pressostati quanto più vicino al tempo indicato. La somma dei tempi di ciascun passaggio determina la classifica finale.
Non vi dico il casino che ho fatto all’inizio, poi, con un po’ di … costanza e di pazienza da parte del pilota ho capito il funzionamento, e ora me la cavo.
Quest’anno ho anche partecipato alla 100esima edizione della Targa Florio Classica, piazzandomi seconda, da tutti considerato un buon risultato.
Costanza Afan de Rivera

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