Mobilità in sicurezza, una priorità

di Sara Tij*

Le città stanno iniziando a sembrare giungle che pullulano di nuovi marchingegni. È pertanto essenziale riorganizzarsi per ritrovare un livello soddisfacente di sicurezza. A tal riguardo, un’opzione potrebbe essere quella di adottare un approccio di tipo “punitivo” che tende tuttavia a modificare solo lievemente la mentalità. Esiste però un’alternativa: grazie alle tecnologie direttamente integrate nei veicoli è possibile migliorare notevolmente la sicurezza nelle città senza sollevare obiezioni o creare disappunto. In che modo?

Come emerso dal rapporto dell’Ocse “Science, Technology and Innovation Outlook 2018” dello scorso 19 novembre, alcuni recenti sviluppi hanno enormi potenzialità: l’intelligenza artificiale, il machine learning e la robotizzazione possono offrire notevoli vantaggi, integrando le competenze umane in modo intelligente a beneficio della società. In particolare, nelle auto, le tecnologie che utilizzano telecamere e radar, oltre ai radar laser, hanno potenzialità enormi.

Già utilizzate per migliorare l’esperienza di guida, come il sistema di parcheggio autonomo nella Nissan Leaf, le tecnologie che utilizzano telecamere e radar facilitano sensibilmente il rilevamento di pedoni, ciclisti e motociclisti nei punti ciechi, oltre che attorno all’auto.

Secondo la fonte Istat, il numero di incidenti stradali in Italia ha subito una leggera flessione rispetto al 2016, ma nel 2017 si è riscontrato un aumento del numero vittime pari al +2,9%, in particolar modo riguardo a pedoni (+ 5.3%) e motociclisti (+ 11.9%).

Leggermente differente, ma non migliore, è la situazione negli Stati europei: ad esempio, in Francia il numero dei decessi per incidente stradale rispetto al 2016 è diminuito -0.6%, come anche in Germania dello 0.9%, mentre la Spagna vede un incremento del +2%

Tutte queste vite si sarebbero potute salvare utilizzando questi metodi di rilevamento.

Queste nuove tecnologie consentono inoltre di controllare la velocità in base all’ambiente, mantenere il veicolo nella giusta direzione, evitare collisioni e visualizzare l’area attorno all’auto per facilitare le manovre. Presto saranno persino in grado di analizzare il livello di stanchezza e quello di concentrazione del guidatore e avvertirlo o consigliargli di riposarsi prima di continuare a guidare. I veicoli della nuova era, siano essi auto, autobus, camion o persino automezzi per il trasporto di merci pesanti, sono già disponibili e stanno diventando sempre più comuni poiché offrono una mobilità sicura.

Tuttavia gli sforzi degli ingegneri, per quanto importanti, non sono sufficienti a cambiare la situazione di fatto. L’utilizzo di nuove tecnologie nei veicoli sarà regolamentato a livello normativo. La principale misura riguarda l’inserimento di ulteriori voci nell’elenco di componenti obbligatori della Commissione Europea nei veicoli personali e per il trasporto di merci pesanti. All’inizio di quest’anno, è diventato obbligatorio l’utilizzo del sistema eCall per le chiamate di emergenza, mentre sono in fase di valutazione il controllo della velocità di crociera che rileva e si adatta ai limiti di velocità stradali e un sistema che avvisa il conducente quando si allontana involontariamente dalla propria corsia di marcia. Tutto questo è necessario per mantenere il passo con le nuove esigenze.

Le nuove tecnologie rappresentano semplicemente le basi per l’avvento delle città intelligenti, ovvero ambienti urbani in grado di gestire la densità della popolazione, la mobilità intelligente o persino autonoma e ottimizzare la sicurezza del singolo individuo e della collettività.

La tecnologia spesso fa sognare, ma non sarà mai un mezzo fine a se stesso. Guardando al futuro, la trasformazione e la sicurezza delle città e delle strade si baserà principalmente su un’infrastruttura di trasporto pratica al servizio dell’essere umano.

*Responsabile marketing auto connesse e Adas di Clarion Europe

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