Andrea Baracco

Mobilità elettrica. Alla ricerca del tempo perduto

di Andrea Baracco

 

L’auto elettrica ha movimentato l’estate del settore automotive con differenti opinioni, creando due schieramenti piuttosto marcati. I “realisti” che si basano sui dati risibili del mercato – italiano soprattutto – e i “visionari” seguaci di Elon Musk e Carlos Ghosn.

Ho avuto la possibilità di vivere in presa diretta la strategia e la visione di quest’ultimo e di cercare di applicarla al mercato italiano; oggi, a distanza di 10 anni da quando iniziai la mia opera evangelizzatrice, il dibattito non ha fatto molti passi avanti, solo qualche protagonista è cambiato ma siamo rimasti sempre ancorati ai progetti pilota, alle parole dei convegni a cui non seguono mai fatti e azioni.

 

Argomento centrale

La mobilità è uno dei grandi temi della politica perché coinvolge persone, merci, infrastrutture e quindi è un ambito in cui l’intreccio politica e business si fa più stretto e può indurre a far peccato pensando male. Ma vi assicuro che ci azzecchereste.

Dipende sempre da chi dirige il gioco. In Italia la politica ha sempre abdicato nascondendosi dietro il paravento dell’ “equidistanza tecnologica” ma di fatto senza avere una propria visione futura di dove indirizzare il Paese e le sue risorse.

Eppure ieri come oggi basterebbe guardare cosa accade all’estero per capire dove si sta indirizzando il mondo a livello politico e industriale.

 

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