Mercato europeo in sofferenza, catena del valore a rischio

di Paolo Scudieri*

La domanda di auto nuove, nel primo mese del 2018, è scesa in quasi tutta l’Unione europea, compresi i cinque major market: Spagna e Italia hanno registrato le maggiori flessioni (-8% e -7,5% rispettivamente), mentre i cali sono stai più contenuti nel Regno Unito (-1,6%), in Germania (-1,4%) e in Francia (-1,1%). La variazione negativa in termini di volumi è stata di quasi 60.000 autovetture, di cui quasi 30.000 nei cinque major market, che hanno immatricolato il 68,5% del mercato UE-EFTA, con 840.204 autovetture (-3,4%).

In forte calo il mercato del diesel, tranne in Germania dove risulta in crescita del 2,1%. Nel complesso, la vendita di autovetture diesel dei major market registra una contrazione del 19%, passando dalle 353.000 immatricolazioni di gennaio 2018 alle 286.000 di gennaio 2019. Il mercato europeo è fortemente guidato dalla domanda domestica e il rallentamento dell’economia potrebbe avere un impatto significativo sulla vendita di auto.

Gli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2, inoltre, avranno conseguenze negative sull’occupazione in tutta la catena del valore del settore automobilistico, in assenza di interventi adeguati e piani di sviluppo concreti, concertati con le istituzioni, per accompagnare e sostenere l’industria in questa fase di transizione verso la mobilità sostenibile e di trasformazione strutturale del mercato.

*Presidente di Anfia

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