A mancare è un piano dei trasporti

di Massimo Ghenzer*

L’evoluzione tecnologica e qualitativa che sta avendo l’auto in questi anni è formidabile. Le vetture prodotte dai generalisti prendono esempio dai produttori premium e diventano sempre più equipaggiate ed eleganti. I costruttori premium, a loro volta, continuano a migliorare le vetture e scendono nei segmenti di mercato inferiori aumentando il numero di potenziali clienti che possono accedere a questi prodotti. Le emissioni delle nuove automobili sono sempre più basse e nel rispetto dell’ambiente, e la prevenzione nella individuazione degli ostacoli durante la marcia e i parcheggi assicurano una guida più sicura e consapevole.

La guida autonoma

Come ulteriore obiettivo, per la sicurezza si sta lavorando alacremente alla evoluzione delle automobili cosiddette a guida autonoma, ovvero in grado di muoversi da sole in tutta sicurezza. E come se non bastasse, ormai le automobili sono sempre più connesse e garantiscono, attraverso il wi-fi, la stessa connettività di cui si usufruisce a casa o in ufficio. Sembra fantascienza ma non lo è, perché http://baratofarmacia.com tutto ciò sta avvenendo ora e continuerà e migliorerà con grandi investimenti da parte delle Case automobilistiche.

Ci vuole più impegno

Ma tutto questo non è sufficiente perché, senza l’impegno del governo, sarà impossibile rendere operativo il patrimonio di miglioramento tecnico, qualitativo e di sicurezza.

Presto le auto elettriche avranno batterie che ne aumentano di molto l’autonomia e si ricaricano in poco tempo, e la guida autonoma sarà disponibile al mercato. Alcuni governi in Europa si stanno muovendo nella direzione di favorire gli utenti che in numero crescente hanno intenzione di acquistare vetture elettriche; stanziano incentivi e organizzano e sviluppano l’infrastruttura. In Italia non è tutto così chiaro, anche se si comincia a leggere di programmi di investimenti nelle autostrade per la ricarica delle vetture elettriche.

Staremo a vedere, anche se una legittima preoccupazione serpeggia tra l’utenza che non vede da anni un serio programma di sviluppo integrato strada-ferro-mare-cielo coordinato da un piano strategico dei trasporti elaborato dal ministero delle Infrastrutture.

*Presidente di Areté-Methodos

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