Ma l’auto elettrica quando arriva in Italia?

Ma l’auto elettrica quando arriva in Italia?

di Ganfranco Pizzuto*

Lunedì 18 marzo 2019 si è conclusa la 2 giorni milanese di #FORUMAutomotive dal titolo un po’ provocatorio: “Tradizione contro innovazione, lo scontro sui carburanti”. Come già mi era stato anticipato dal buon Pierluigi Bonora (apprezzato giornalista del settore e ptomotore dell’event), per un pomeriggio e una mattinata mi sarei dovuto “battere” nella “fossa dei leoni”: petrolieri e amici del motore a combustione interna da una parte e “quelli dell’elettrico” dall’altra (Dino Marcozzi di Motus-E insieme al sottoscritto).

Non mi sorprende affatto che in Italia si faccia tanta fatica a promuovere e far conoscere il mondo dell’auto elettrica in modo corretto, la cosa che mi sconforta è la generale superficialità di informazioni che regna sovrana a tutti i livelli, politico compreso… Secondo un’inchiesta condotta da Barbara Galli, di Doxa, molti italiani pensano che la batteria dell’auto elettrica vada sostituita dopo 4 anni (!), come la batteria di uno smartphone con l’obsolescenza programmata. Se così fosse, la maggior parte dei costruttori di auto elettriche non offrirebbero 8 anni di garanzia sulle batterie.

Siamo nel 2019 e ci sono ormai molte auto elettriche in circolazione a livello globale, dal 2010 a oggi sono stati prodotti circa 5 milioni di veicoli elettrici BEV (Battery Electric Vehicles). La maggior parte di questi veicoli, dopo diversi anni di utilizzo e decine (spesso centinaia) di migliaia di km percorsi, non hanno ancora raggiunto un significativo degrado della batteria. Un cliente Tesla, negli Stati Uniti, ha voluto misurare lo stato di degrado del suo accumulatore dopo oltre km 320.000 di percorrenza. Ebbene, il dato rilevato è stato del 6%! Dopo tutti quei km percorsi, la batteria aveva conservato il 94% della capacità di immagazzinare energia. Leggete voi stessi qui: degrado batteria

Stare a discutere di auto elettriche in mezzo ai sostenitori dell’idrocarburo non è cosa semplice, soprattutto dopo la proiezione in “anteprima” del video con l’intervista fatta dalla giornalista Maria Leitner al ministro Danilo Toninelli. Parlando dell’auto e se fosse meglio quella elettrica o diesel, il ministro Toninelli inizia l’intervistaelogiando l’auto ad elettroni ma finisce per ammettere che ha appena comprato un’auto diesel (!) perché in Italia manca ancora l’infrastruttura di ricarica… Il cambiamento inizia da noi stessi, non si può pretendere che siano gli altri a cambiare se non viviamo quanto predichiamo.

A questo punto però mi è venuta un’idea: vorrei offrire al ministro Toninelli l’opportunità di vivere la mia quotidianità con l’auto elettrica invitandolo a farsi un giro. Così avrei l’opportunità di fare quattro chiacchiere sull’auto elettrica con il ministro e, nel contempo, far capire agli italiani che l’auto elettrica è già oggi una valida alternativa ai motori tradizionali. Partendo dalla mia città di Merano, passerei a prenderlo a Roma puntando verso Sud. Troppo facile andare a Nord. Andiamo a Palermo in memoria di mio papà Giovanni, Carabiniere della Repubblica italiana nato nella capitale siciliana nel 1928. Merano-Roma-Palermo, 1.600 km in auto elettrica. Si può fare.

Ah si certo, devo ancora rispondere alla domanda di “quando arriverà l’auto elettrica in Italia”: quando costerà meno dell’equivalente termico, avrà un’autonomia reale di 500 km e il tempo della ricarica sarà equivalente alla pausa bagno-caffè in Autogrill.

*Pioniere dell’auto elettrica

 

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