Lo stato dell’arte dei Saloni dell’Auto

di Gianmarco Giorda*

Possiamo individuare quattro macrotrend che, nel corso dell’ultimo decennio, hanno inciso sull’evoluzione del sistema dei Saloni Auto a livello internazionale. In primis, la crisi economica, che ha determinato una riduzione del numero dei Saloni, anche di quelli accreditati OICA. Tra le cancellazioni degli ultimi anni possiamo citare i saloni di Kiev, Lisbona, Amsterdam e Sydney. Francoforte, Ginevra, Parigi e Detroit sono forse gli appuntamenti espositivi che hanno risentito meno degli effetti negativi della crisi, mantenendo un livello qualitativamente alto pur se toccati dalle defezioni di alcuni Costruttori, particolarmente nell’annus horribilis 2009.Una seconda tendenza importante è dettata dalle sfide tecnologiche che interessano il settore: autonomous e connected car hanno fatto crescere l’appeal dei saloni dedicati ai settori IT e Consumer Electronics, che hanno saputo guadagnarsi o stanno incominciando a guadagnare l’interesse del settore automotive. Tra i più importanti, possiamo citare il CES di Las Vegas (all’ultima edizione erano presenti FCA, Ford e Toyota) e il Mobile World Congress di Barcellona (tra le presenze automotive, quelle di BMW, Seat e Daimler).

Essendo, infatti, le tecnologie e le innovazioni digital sempre più trasversali, i produttori di autoveicoli guardano con attenzione ad eventuali collaborazioni con soggetti già affermati in questi settori, così come, analogamente, gli operatori dell’IT tentano di penetrare il mercato automotive (es. Google, Apple; Yahoo, Facebook), anche partecipando ad alcuni Saloni auto, avendo sviluppato tecnologie e competenze che ben si applicano in questo ambito.

Minacce, opportunità? È una sfida

Dal punto di vista delle manifestazioni espositive, tutto questo rappresenta al contempo una minaccia e un’opportunità; sicuramente una sfida. Infatti, così come alcuni Saloni nati come non automotive hanno saputo catturare l’interesse delle Case auto, alcuni Saloni dell’auto potrebbero includere esponenti dell’IT tra i loro espositori, creando aree dedicate in cui dare spazio, ad esempio, a simulatori di guida e altri devices che puntino sulla customer experience, soprattutto in target con un pubblico giovane e, forse, un po’ disamorato nei confronti dell’auto in senso tradizionale. In questo processo di evoluzione, ovviamente, anche le Case devono far la loro parte, sapendo rinnovarsi e presentarsi al pubblico con soluzioni virtuali e di intelligenza artificiale, per far percepire il prodotto in una veste innovativa e di rottura con il passato. È ancora fondamentale, infatti, mantenere il contatto diretto tra i visitatori e il prodotto auto – l’esperienza del Salone, per intenderci, non può essere rimpiazzata semplicemente dalla vendita online del prodotto – ma i nuovi format aprono anche interessanti spazi di dibattito sulle tendenze tecnologiche attuali e future.

Così nel mondo

Un ulteriore trend determinante riguarda l’andamento del mercato auto mondiale, da cui deriva l’attuale predominanza dei Saloni cinesi di Shanghai e Pechino, visto che la Cina è un Paese chiave per l’industria automotive globale, come primo mercato e primo produttore di autoveicoli. Segnaliamo anche il ruolo di primo piano degli Usa nel mondo dei Saloni, con quattro accrediti OICA: Detroit, New York, Los Angeles, Washigton.

In questo contesto, possiamo affermare che i Saloni europei sono “in affanno”: Ginevra rimane quello di riferimento per i Costruttori, mentre Francoforte e Parigi danno qualche segnale di sofferenza, rispettivamente con le defezioni di alcuni espositori nel primo caso, una riduzione del periodo e la sinergia con il settore moto nel secondo.

Le rassegne “lobbistiche”

Il quarto trend che possiamo individuare è di tipo geopolitico. Alcuni Saloni, sia nazionali che internazionali, infatti, stanno assumendo sempre più le connotazioni di un palcoscenico politico da cui lanciare messaggi alle istituzioni. E’ il caso, ad esempio, di Pechino, Washington e Bruxelles. Si rileva anche un crescente interesse, da parte del Medio Oriente, all’accreditamento OICA di un Salone nell’area, soprattutto a seguito di azioni di politica industriale intraprese da alcuni Paesi per consentire lo sviluppo di un settore automotive locale, tramite politiche di attrazione di investimenti. Cronica, invece, la debolezza dell’Africa e del Sud America in fatto di saloni (solo il Brasile ne ha uno, di medio livello).

Geografia delle esposizioni OICA

Lo scenario attuale si compone di pochi Saloni di caratura internazionale (si possono citare Ginevra, Francoforte, Detroit, Tokyo e Shanghai/Pechino, in alternanza), alcuni Saloni che possiamo definire di interesse “continentale” (Parigi, Los Angeles, Washington, New York e New Dehli) e, infine, molti Saloni che si svolgono a livello nazionale e locale (Motor Show di Bologna, Bucarest, San Paolo del Brasile, Bangkok, Indonesia).

Le scelte delle Case

I Saloni internazionali rimangono un riferimento importante per le Case auto, di cui attirano la maggior parte: certe Case hanno fatto scelte strategiche che ne privilegiano solo alcuni, ma con presenze espositive generalmente importanti. Tra questo tipo di Saloni, come si è detto, Ginevra è ancora considerato il “Salone” per eccellenza, perché ha luogo in un territorio neutrale e perché si caratterizza per una presenza uniforme di quasi tutti i Car Makers, che partecipano in un ambiente espositivo “democratico”, una “boutique dell’auto” in cui è il prodotto ad essere messo al centro, senza riservare troppa importanza ad allestimenti sfarzosi e stand dai budget ambiziosi. E’, inoltre, il primo Salone di primavera, che apre, annualmente, la stagione.

Ginevra continua anche ad essere il Salone preferito dai Carrozzieri, progettisti e Car designer. Tra quelli italiani che ANFIA rappresenta partecipano a questa edizione 2018 Cecomp, con il marchio Icona; Pininfarina; Touring Superleggera; Blutec; a cui si aggiungono Italdesign-Giugiaro e Pagani. I Saloni nazionali e locali, invece, vedono alcune Case presenti con stand economicamente sostenibili oppure vedono la partecipazione dei dealer al posto delle Case madri.

L’Italia e le Fiere

L’Italia dell’auto sta gradualmente uscendo dalla crisi e il mercato è in crescita a partire dal 2014. Nel 2017, il nostro Paese si è confermato il quarto mercato in Europa per volumi di immatricolazioni. La nostra filiera è ancora un comparto chiave dell’industria nazionale, con 1,16 milioni di addetti – il 7% della manifattura in Italia e di tutta l’occupazione nelle imprese dei settori industria, commercio e servizi – e una produzione in crescita del 6,9% nell’anno da poco concluso.

È venuto meno il ruolo centrale che, un tempo, aveva saputo dare all’Italia il Motor Show di Bologna, il quale, nonostante sia l’unico evento italiano a fregiarsi del bollino OICA insieme al Transpotec, ha vissuto anni di crisi a cui ha fatto seguito un apprezzabile percorso di rilancio con le ultime edizioni, pur essendoci ancora molto da fare. Occorre infatti, ridargli un ruolo attivo, con una risposta diversa, da parte degli espositori e del pubblico rispetto agli ultimi anni, in cui la presenza in fiera delle Case è diminuita nonostante il graduale recupero del mercato auto italiano. Anche il Transpotec ha accusato i colpi della crisi per poi riacquistare una buona vivacità negli ultimi anni.

Meritano un cenno anche il Salone dell’Auto di Torino Parco Valentino, che si caratterizza per un nuovo format vincente, più simile a quello dei concorsi d’eleganza, nonché Autopromotec, fiera di riferimento, nel Sud Europa, per l’aftermarket automobilistico e il mondo dell’autoriparazione e delle attrezzature per officina, che non ha conosciuto grossa crisi e presenta ancora spazi di crescita.

Segnaliamo, in Italia, il lancio di una nuova fiera, BME – Business Motorsport Expo, dedicata al motorsport a Montichiari (Brescia), mentre, più in generale, sul fronte degli elementi innovativi che vedremo alle manifestazioni di settore del nostro Paese le tendenze trainanti sono rappresentate dai driver tecnologici che vedono attualmente impegnati tutti i Costruttori e anche la componentistica: veicolo connesso, guida autonoma ed elettrificazione.

*Presidente del Comitato Saloni di OICA

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