Le auto in “malus” sono cresciute

di Salvatore Saladino*

Ad aprile è iniziato a farsi sentire l’effetto dell’ecobonus, che ha consentito un’impennata delle vendite di auto elettriche (quadruplicate), ma che rimangono su livelli nettamente inferiori alla media europea. In forte aumento anche le immatricolazioni di auto ibride plug-in (triplicate), ma le statistiche indicano chiaramente che i numeri necessari a un reale svecchiamento del parco circolante non potranno essere raggiunti dall’attuale schema di bonus-malus.

Gli automobilisti italiani avrebbero bisogno di ben altri incentivi, che possano premiare auto di maggiore diffusione e soprattutto con prezzi di acquisto ben più bassi dello “scontrino medio” di una plug-in o di una elettrica. L’usato fresco in questo disegno è il vero escluso, e ci perderemo tutti in questo. Parallelamente è da notare che l’ecomalus non ha orientato le scelte dei consumatori verso motorizzazioni con emissioni inferiori ai 160 g/km di CO2, anzi: le immatricolazioni delle auto penalizzate dall’ecotassa sono cresciute del 43%. Guarda caso, in questa fascia, il peso del diesel ad aprile è stato del 75% mentre sul cumulato dell’80%. Perché, a conti fatti, l’evidenza sta dimostrando che l’economia di esercizio garantita dai diesel moderni riesce anche a superare l’ennesima gabella che colpisce la mobilità degli italiani.

*Country Manager di Dataforce Italia

 

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