La “trasgressiva” Honda Civic punta sull’efficienza

di Piero Evangelisti

Poche sono le automobili oggi in commercio che vantano la longevità di Honda Civic che, in questi giorni, debutta con la decima generazione che i clienti potranno apprezzare nelle concessionarie durante il weekend del 18 e 19 marzo. La “media” giapponese è nata nel 1972 e ha contribuito in maniera robusta ai 100 milioni di auto prodotte da Honda dal 1963 a oggi, un traguardo appena festeggiato. La nuova Civic, che è lunga 4,52 metri, è una berlina classica nella configurazione a due volumi e cinque porte, generosa nelle dimensioni , ma assolutamente trasgressiva nel design dove non segue alcuna moda, ma esclusivamente il complesso linguaggio stilistico della marca. Se si sceglie una Honda, del resto, lo si fa prima di tutto per la tecnologia che questo costruttore ha sempre portato ai massimi livelli, per l’assetto e per le motorizzazioni. E anche in quest’ultimo caso la marca nipponica guarda prima di tutto all’efficienza legata alle prestazioni e non fa concessioni, nemmeno in Europa (dove viene costruita nello stabilimento inglese di Swindon), all’alimentazione Diesel che per Civic arriverà soltanto a fine anno. Cosa scegliere allora da mettere sotto al cofano della nuova Civic 5 porte alla quale seguiranno la station wagon e la Type R? Uno dei due propulsori a benzina: un 1.0 a 3 cilindri da 129 cv oppure il più potente 1.5, sempre turbo, da 182 cv, entrambi abbinati a un cambio manuale a sei marce. Sono motori che assicurano il divertimento al volante e che consumano poco (oltre 20 km con un litro per il “mille”). Il listino prezzi parte da 22.500 euro; tanti i dispositivi elettronici da aggiungere.

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