La nostra vittoria sulla tassa al 50%

di Maurizio Speziali*

Il 2018 si è chiuso con una gradita notizia per i nostri tesserati: i veicoli storici certificati di età tra i 20 e 29 anni pagheranno il  50% della tassa di proprietà. Un risultato che giunge dopo un lungo e delicato lavoro, che ha richiesto grande sforzo da parte di tutti noi e una regia che alla fine si è rivelata convincente nei confronti della classe politica.

Come ricorderete, questo iter è iniziato già nel mese di giugno, appena dopo la formazione del nuovo governo, con la decisione da parte del Consiglio di commissionare un’indagine all’Istituto Piepoli in modo da avere un quadro preciso e imparziale di cosa rappresenta oggi per l’economia nazionale e per gli italiani il motorismo storico. Come è noto, i risultati sono stati sorprendenti e li abbiamo comunicati al mondo politico e all’opinione pubblica nel corso di un convegno tenuto a Roma, presso il Senato, il 20 settembre scorso. Da allora, consapevoli di avere i numeri per far valere le nostre ragioni, abbiamo intrapreso quello che si può considerare un lavoro di sensibilizzazione con alcuni parlamentari, esponendo con molta franchezza le nostre richieste, accolte e trasformate in emendamenti da parlamentari a noi vicini della Lega e del Movimento 5 Stelle. Desidero rivolgere un ringraziamento particolare alla senatrice Cinzia Bonfrisco della Lega, firmataria insieme ai senatori leghisti Cristiano Zuliani, Maurizio Campari, Erica Rivolta, Roberta Ferrero e Gian Maria Solinas, dei testi condivisi e approvati.

Contemporaneamente abbiamo proseguito gli incontri “heritage day” con gli altri attori del motorismo, con la speranza di poter trovare una strada comune. L’unica questione che ci ha visti scettici è stata quella relativa alle liste di modelli da conservare. Al riguardo, anche al nostro interno c’è stato un po’ di dibattito, ma alla fine è prevalsa la linea di sempre: un veicolo può considerarsi storico solo se certificato dall’Automotoclub Storico Italiano, dai registri Alfa Romeo, Fiat e Lancia e dall’F.M.I., come riportato dall’Art. 63 del 21 novembre 2000. La valutazione visiva di un commissario è importante per far ottenere a un veicolo la certificazione di rilevanza storica.

Inoltre, la composizione di una lista di modelli va incontro a una serie di problematiche di carattere giuridico e di giustizia sociale. I nostri tesserati, in molti casi, conservano modelli di modesto valore economico, che però sono testimoni di un’epoca. Per fare un esempio, se si fossero finora conservate le automobili in base alla loro rarità, si sarebbero eliminate auto come la Fiat 500 o 600 e oggi nelle scenografie dei film che narrano la storia avremmo probabilmente solo fuoriserie o vetture elitarie, ben lontane dalla realtà del tempo.

Il risultato è stato ottenuto grazie a tutti gli appassionati che hanno continuato a rinnovare la loro tessera, permettendoci di avere la forza persuasiva nel nostro lavoro di sensibilizzazione. L’ Automotoclub Storico Italiano è oggi un’associazione che può presentare le istanze di molte persone, proprio come succede nel mondo. Basti pensare ai sindacati americani, sovente azionisti delle stesse aziende dei lavoratori, o alle associazioni di categorie produttive. Anche la FIVA svolge azioni di lobby presso i governi nazionali e  sovranazionali, anche perché è impensabile che i singoli possano essere ascoltati e presi in considerazione.

La nostra associazione è aperta, il suo consiglio direttivo e il suo presidente sono eletti democraticamente, e non ci si deve pertanto scandalizzare se la legge consente all’Asi di determinare la storicità dei veicoli, avendo oggi una lunga e positiva tradizione in questo campo e dimostrando quotidianamente di difendere non solo gli interessi diretti degli appassionati, ma impegnando gran parte delle risorse economiche nella divulgazione della cultura del motorismo storico, sia attraverso la nostra rivista “La Manovella”, sia con una serie di iniziative nelle Università e nelle scuole, oltre che appoggiando i Club negli eventi che portano sulle strade e nelle piazze i veicoli che gli italiani dimostrano di apprezzare.

Iscriversi all’Asi è importante per certificare la propria passione e continuare a coltivarla attraverso le nostre iniziative che, se il nostro Ente sarà forte, saranno ancora più emozionanti e coinvolgenti.

*Presidente di Asi

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