La normativa su dischi freno e tamburi per garantire sempre più sicurezza

di Stefano Belfiore – (www.inforicambi.it)

L’aftermarket automobilistico rafforza il suo coefficiente di sicurezza e qualità nei ricambi montati sui veicoli. La novità rilevante riguarda il filone del “braking”. Dallo scorso novembre, infatti, l’ECE R90 estende il suo raggio di applicazione. Finora riguardante solo le pastiglie e ganasce freno, la normativa, che detta i requisiti di progettazione, costruzione e prestazioni per il materiale d’attrito dei freni (pastiglie e ganasce), interessa ora anche dischi freno e tamburi destinati al ricambio per i veicoli di nuova immatricolazione. Il tutto con un risvolto importante sul fronte della sicurezza stradale: in pratica tutti questi componenti montati sui mezzi freschi di fabbrica dovranno essere testati per rispettare i criteri di qualità imposti dal regolamento internazionale. Così da esprimere performance equivalenti (in termini di funzionalità, sicurezza ed efficienza) a quelle del prodotto originale che sono chiamati a sostituire.
Il nuovo quadro normativo non ha colto impreparate le aziende del post vendita. Che sùbito (e in alcuni casi anche in anticipo) hanno virato la produzione della gamma frenante in aftermarket verso questa nuova rotta. Brembo ha cavalcato questo approccio, provvedendo all’omologazione, non solo dei componenti impiegati sui veicoli di nuova immatricolazione, ma dell’intera gamma dei dischi e tamburi Brembo (più di 2.200 articoli per una copertura del 97% del parco circolante europeo). Altro chiara testimonianza giunge da ATE: il brand di Continental ha già conforme il 90 per cento dei suoi dischi freno. Anche E.T.F. viaggia spedita su questo binario. L’impresa piemontese, specializzata nella produzione e commercializzazione di freni per autoveicoli, realizza soluzioni che soddisfano gli standard di qualità OE, così come prescrive la normativa. Ma gli esempi non finiscono qua. Meyle, Open Parts, marchio di EXO Automotive, TRW Aftermarket hanno salutato positivamente questa nuova omologazione. Segno di quanto la sana longevità del ricambio sia particolarmente e giustamente sentita dagli operatori del settore.

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