La magia della mia infanzia

Un’infanzia felice la mia, ma soprattutto, un’infanzia nella quale si è sviluppata la grande passione per le auto e i motori, a fianco di mio padre Luciano, imprenditore, appassionato di meccanica e grande collezionista di auto d’epoca.

Ricorda con emozione le serate magiche trascorse nell’officina dove lui armeggiava sulle vecchie vetture, nelle quali, con il fiuto tipico dei collezionisti doc, riconosceva “gioielli” da riportare all’antico splendore.

Io reggevo la lampada che gli consentiva di lavorare sul motore e assistevo affascinata, passando chiavi inglesi, a quell’armeggiare sapiente che piano piano trasformava i rottami in vetture bellissime, capaci di “raccontare” la storia di progettisti, meccanici, carrozzieri, viaggiatori di epoche passate.

E poi via, le domeniche per mercatini in giro per l’Italia e all’estero alla ricerca di oggetti, pezzi di ricambio, accessori d’epoca. Per me era una “caccia al tesoro”, mi entusiasmavo a scovare i “tasselli mancanti” per concludere l’opera.

Senza contare le allegre gite con le “macchine vecchie”, così le chiamavano, in cui mi divertivo a giocare con altri bambini tra clacson a trombetta, fanali a carburo, giri di manovella, profumo di benzina e olio, partenze davvero scoppiettanti… nel vero senso della parola. Non erano competizioni, ma il semplice desiderio di trovarsi insieme per condividere una grande passione, quella per i motori.

Eh sì lo ammetto, ho avuto la fortuna di vivere in diretta l’avvento di quello che sarebbe diventato un movimento internazionale che oggi si chiama auto d’epoca.

Silvia Nicolis (Presidente Museo Nicolis)

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