La Ferrari alla Pechino-Parigi

La sfida era dimostrare che una granturismo raffinata come una Ferrari, per di più d’epoca con 44 primavere sulle spalle, sarebbe stata in grado di percorrere i 14.000 chilometri della Pechino-Parigi attraverso montagne, deserti, steppe e strade al limite della praticabilità, con tappe fino a 600 chilometri al giorno a velocità medie intorno ai 100 km/h, dimostrando affidabilità e prestazioni. Addirittura i due piloti, Giorgio Schon ed Enrico Guggiari, gente di esperienza che guida auto da corsa da cinquanta anni, si erano lasciati scappare l’intenzione di figurare bene in classifica generale proprio confidando nelle potenzialità della macchina. La Ferrari 308 GT4 infatti aveva subìto un lunghissimo lavoro di preparazione ed irrobustimento durato un anno nell’officina di Rossocorsa, smontata fino all’ultimo bullone e razionalizzata proprio in funzione della durezza della gara che avrebbe dovuto affrontare.

La Ferrari c’è, il risultato no

Vincente la Ferrari 308 GT4 di Rossocorsa, ma non vincitrice. L’imponderabile si è manifestato subito sotto la forma di un grave attacco di calcoli renali ai danni del povero Guggiari, che patendo le pene dell’inferno ha concluso la tappa iniziale prima di essere fermato dai medici dell’organizzazione che ne hanno imposto il ricovero in ospedale. Due giorni persi mentre per gli altri la gara -e la classifica- andava avanti, col rischio che i medici decidessero che, per ragioni fisiche di sicurezza, l’equipaggio della Ferrari non avrebbe potuto proseguire. Rientrati in gara dopo aver saltato 2 tappe, con un bottino incolmabile di 2440 penalità contro le meno di 10 del primo, la Ferrari di Schon-Guggiari riprendeva in solitaria staccatissima in ultima posizione, 108.

La seconda doccia fredda

Appena stabilizzato il ritmo di gara, seconda doccia fredda: stavolta è Schon a dover ricorrere alle cure ospedaliere per un enorme ascesso che procura dolori lancinanti che non gli permettono di pilotare sui veloci sterrati. Altra mezza giornata persa ed altro ritardo accumulato, con perdita delle posizioni recuperate. In Finlandia Schon e Guggiari sono 50esimi, ma in Polonia un rifornimento errato (gasolio per benzina) lascia da primi a ultimi in Coppa Europa i ferraristi, anche se nella classifica generale le posizioni perse sono solo un paio, il tutto a 4 giorni dall’arrivo a Parigi.

 

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