Intelligenza artificiale: il 2020 sarà l’anno boom

La diffusione dell’Intelligenza artificiale e dei robot nel nostro sistema economico-produttivo è stata raccontata in questi anni soprattutto dal punto di vista degli impatti industriali, tant’è che si è descritto l’intero processo con l’espressione Industria 4.0quale tema centrale del dibattito pubblico intorno al rapporto tra innovazione e futuro della nostra economia. In realtà l’avanzata delle nuove tecnologie sta rivoluzionando l’intero comparto produttivo compreso quello decisivo dei servizi.

Dal secondo rapporto Aidp-LabLaw 2019 a cura di Doxa su Robot, Intelligenza artificiale e Lavoro in Italia, emerge un quadro netto. La percezione di diffusione del fenomeno AI e robot, nel mondo dei servizi e in particolar modo nei cinque distinti ambiti di interesse, vede la salute come il settore in cui questi sistemi sono percepiti come molto o abbastanza diffusi (58%), seguito da banche/assicurazioni/servizi finanziari (38%) e mobilità/trasporti pubblici e privati (37%). Ristorazione e turismo, al contrario sono gli ambiti dove si ritiene ci sia ad oggi la minore diffusione di sistemi intelligenti e robotici.

Le previsioni future prevedono inoltre una maggiore diffusione e un crescente utilizzo di sistemi di AI e robot in tutti i differenti ambiti di applicazione, sebbene in misure differenti. Tuttavia, coerentemente con la percezione attuale, gli ambiti ritenuti più promettenti nel prossimo futuro sono rispettivamente quello della salute (79%), la mobilità (74%) e a seguire il settore bancario/finanziario/ assicurativo (62%). In misura minore si prevede la diffusione nel futuro di sistemi di intelligenza artificiale e robot anche nel settore della ristorazione (57%) e nel settore del turismo (48%).

I vantaggi percepiti riguardano principalmente il miglioramento della qualità dei servizi e un aumento di velocità e quindi risparmio di tempo. L’utilizzo di questi sistemi in ambito sanitario è inoltre associato all’accesso a soluzioni innovative, mentre la loro applicazione nel mondo del turismo viene associata, dal campione, al vantaggio di avere accesso ad un’offerta più ampia e maggiore libertà di scelta.

Tra i principali rischi percepiti dal campione, in relazione all’utilizzo di intelligenza artificiale e robot nei diversi settori di interesse emerge, come elemento comune a tutti gli ambiti, il tema dell’impoverimento e rarefazione delle relazioni interpersonali. Altri rischi che i soggetti identificano, nell’utilizzo di questi sistemi, sono la violazione della privacy, nel settore bancario/ assicurativo e finanziario e la presenza di costi nascosti da dover sostenere.

“Il focus della ricerca 2019 è sul settore dei servizi, che abbiamo definito Servizi 4.0 in una logica speculare rispetto al più noto Industria 4.0, e sulla percezione del processo di robotizzazione in atto da parte dei lavoratori anche in quanto cittadini – spiega Isabella Covili Faggioli, presidente di AIDP -. Abbiamo approfondito un punto di vista sugli impatti delle nuove tecnologie, quindi, non solo sui processi aziendali e lavorativi ma anche sulla vita di tutti i giorni. Lo scopo è allargare il perimetro di analisi per giungere ad una visione d’insieme probabilmente più utile alla comprensione e alla consapevolezza dei tempi nuovi”.

“È facile immaginare che l’implementazione di questa rivoluzione sarà un tema non solo normativo, ma anche contrattuale, – afferma Francesco Rotondi, Giuslavorista e Managing Partner di LabLaw -. Gli attori delle relazioni industriali anche nel campo dei Servizi 4.0 dovranno individuare risposte concrete alle domande che porrà l’ingresso dei robot intelligenti nell’organizzazione del lavoro. Un compito che va ben al di là della pur necessaria gestione di un lasso temporale più o meno critico, che sarà connotato dalla scomparsa di alcune attività umane in favore di altre, con l’ovvio corollario del dover immaginare percorsi formativi ad hoc volti a ridefinire e ricollocare, quando possibile, le persone coinvolte dal processo”.

 

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