Inquinamento a Milano: allarmismo ingiustificato

di Enrico Engelmann*

A Milano non esiste alcuna emergenza inquinamento; solo i valori delle polveri sottili eccedono la soglia di legge; gli sforamenti, escludendo il picco dovuto ai fuochi di artificio di Capodanno sono modesti; scorporando il fondo naturale, come richiede la normativa, ma non come viene fatto, i giorni di sforamento si riducono; le misure di limitazione alla circolazione privata sono totalmente ingiustificate, considerando che il traffico privato è una fonte del tutto

secondaria di inquinamento da polveri; la principale fonte di inquinamento da polveri sottili sono i riscaldamenti; ancora una volta si utilizza un’inesistente emergenza inquinamento per giustificare limitazioni alla libertà di movimento delle persone.

“Muovermi” esprime la sua totale contrarietà rispetto alle limitazioni alla circolazione veicolare messe in atto dall’amministrazione guidata da Beppe Sala per contrastare l’aumento delle concentrazioni delle polveri sottili a Milano.

Si tratta, ancora una volta, di misure basate su una lettura totalmente ideologica della realtà e non tengono minimamente conto dei dati disponibili e delle reali esigenze dei cittadini.

Innanzitutto, non esiste alcuna emergenza inquinamento, ma solo un problema di temporaneo superamento delle soglie di legge per un solo inquinante, ovvero le polveri sottili. Il trend a medio e a lungo termine per tutti gli inquinanti, comprese le stesse polveri sottili, è in realtà di continua lenta diminuzione.

In effetti, se si esclude il picco dovuto ai fuochi di artificio di Capodanno, i valori eccedono di poco la soglia di legge. Purtroppo il sistema basato sul semplice conteggio degli sforamenti, indipendentemente dalla loro entità, tende a mascherare questo aspetto essenziale della questione. Va peraltro sottolineato che i valori riportati non comprendono lo scorporo del fondo naturale, come pure prevederebbe la normativa.

In condizioni naturali, e in assenza di eventi quali incendi ed eruzioni vulcaniche, la concentrazione di PM10 nell’aria può ritenersi variabile tra i 5-10 microgrammi/m3. Considerando quindi un valore intermedio e sottraendolo ai valori misurati per il pm10, nei 30 giorni (dal 10/12/2019 al 8/1/2020) le giornate di sforamento passano da 12 a 8, con un eccesso medio, rispetto alla soglia di legge, escludendo il picco anomalo dovuto ai fuochi di Capodanno, di appena 7μgm-3.

È quindi evidente come parlare di “emergenza inquinamento” sia del tutto ingiustificato. Le misure prese sono inoltre doppiamente ingiustificate, non solo perché rispondono ad un’emergenza inesistente, ma anche perché, ancora una volta, vanno a colpire la mobilità motorizzata privata, quando tutti i dati disponibili attestano in modo chiaro che il traffico privato è una fonte assolutamente secondaria di inquinamento da polveri sottili e che tutte le misure volte a ridurre l’inquinamento attraverso la sua limitazione si sono dimostrate senza effetti reali.

Riassumendo, si può quindi affermare che i provvedimenti adottati corrispondono a una cura sbagliata per un problema inesistente e hanno come unico effetto quello di creare disagi alle persone e di limitare la loro libertà di movimento, in particolare delle persone meno abbienti, che non possono permettersi di possedere l’ultimo modello di automobile (benché le auto “inquinanti” di oggi non siano altro che quelle “ecologiche” di appena pochissimi anni fa!).

*www.muovermi.it

 

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