Incubo Covid-19: il Governo agisca subito per evitare il disastro

di Michele Crisci, presidente di Unrae

La risoluzione in tempi non brevi della drammatica crisi sanitaria da Covid-19, con gli effetti che la chiusura avrà sull’economia, e il tracollo, senza precedenti nella sua dimensione e velocità, del mercato auto che abbiamo visto nelle scorse settimane, lasciano presagire una pesantissima caduta del mercato auto nel 2020, che potrebbe chiudere, nel migliore dei casi, intorno a 1.300.000 unità, un terzo in meno rispetto al 2019.

L’impatto di un blocco di 2 o 3 mesi sarebbe comunque devastante per l’intero settore automotive in Italia e, in particolare, per la filiera della distribuzione e assistenza, con il concreto rischio di chiusura di numerose imprese del comparto, per mancanza di fatturato e conseguente crisi di liquidità, e di perdita di una quota consistente dei 160.000 occupati.

Unrae chiede quindi al Governo l’adozione di misure assolutamente improrogabili a sostegno di un settore che contribuisce al 10% del Pil e genera circa 80 miliardi di Euro annui di gettito fiscale, al fine di evitare la crisi irrisolvibile di numerose imprese del comparto e scongiurare la perdita di migliaia di posti di lavoro. Tra i provvedimenti da adottare già in sede di Decreto “Cura Italia”, occorre intervenire immediatamente con misure di sostegno finanziario per proteggere la liquidità dei concessionari ed evitare il crollo dell’intero sistema. 

1) Il sostegno alle reti distributive non prescinde, tuttavia, da azioni che supportino efficacemente la domanda. A tal riguardo Unrae propone le seguenti misure con durata fino a tutto il 2021, qualora necessario, prorogabili.

2) Modifiche al cosiddetto ecobonus, con l’obiettivo di allargare la platea dei veicoli incentivabili a sostegno della domanda e dell’offerta: introduzione di una terza fascia di incentivi per autovetture con emissioni di CO2 da 61 a 95 g/km: incentivo di 2.000 euro per l’acquisto di un’autovettura con rottamazione e di 1.000 senza rottamazione.

3) Aumento degli importi unitari della fascia di emissioni di CO2 da 20 a 60 g/km: integrazione dell’attuale incentivo con +1.500 euro per l’acquisto di un’autovettura con rottamazione (totale 4.000 euro) e con +1.000 euro senza rottamazione (totale 2.500 euro).

4) Potenziamento sostanziale dell’attuale fondo stanziato fino ad almeno 1.000 milioni di euro.

5) Riallineamento fiscale agli standard degli altri Paesi Ue sui veicoli aziendali nuovi con l’obiettivo di rilanciare il settore recuperando il campo perduto in termini di competitività: aumento del tetto del costo deducibile fino a 50.000 euro; aumento fino al 100% della quota ammortizzabile; aumento fino al 100% della detraibilità dell’Iva.

 

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *