Incidenti stradali, calano le vittime. Ma è solo il primo semestre 2016

Secondo stime provvisorie di Istat, svolte in collaborazione con Aci, nel primo semestre 2016 gli incidenti stradali con danni alle persone sono diminuiti, rispetto allo stesso periodo del 2015, di quasi un punto percentuale, raggiungendo gli 83.549, mentre i feriti sono diminuiti solo di mezzo punto percentuale, superando di poco i 118.000. Ma quello che più interessa segnalare in questa previsione è la diminuzione dei decessi, scesi del 4,7 %: “soltanto” 1.466.
In altri termini, il preoccupante dato del 2015 che per la prima volta faceva segnare un aumento dei decessi dopo anni di costante riduzione sarebbe rientrato e in questo modo l’Italia potrebbe sempre puntare all’obiettivo dell’Unione europea della riduzione del 50% dei morti sulle strade, rispetto al 2010.
Certo, i circa 1.500 morti sulle strade in sei mesi, più di otto al giorno, rappresentano un peso di cui nessuno può rallegrarsi, ma i miglioramenti in questo importante aspetto della vita sociale sono frutto di prevenzione, di repressione e di comunicazione: un mix non sempre semplice da attuare, perché comporta la collaborazione attiva di più soggetti. In ogni caso, bene ha fatto Giordano Biserni, di Asaps (l’associazione degli amici della Polstrada), a dichiarare che tutte le riduzioni degli incidenti stradali e delle relative conseguenze sono notizie positive, con l’augurio che queste diminuzioni siano costanti, anche nella prospettiva indicata dall’Unione europea.
Rispetto alle motivazioni che hanno provocato questi incidenti, l’uso di strumenti elettronici alla guida e la velocità eccessiva sono state le prime due cause: sono le stesse dell’anno scorso e degli anni precedenti ed è qui che, a parere della stragrande maggioranza degli osservatori, si giocherà la partita per la sicurezza stradale.
Partita non facile, dato che l’impiego degli smartphone è sempre più diffuso, non solo nei giovani, e dato che con le vetture moderne il comfort presente anche nelle piccole cilindrate non fa percepire le velocità immediatamente raggiunte.
Un timore, tuttavia, permane dalla lettura delle stime Istat: nei mesi di luglio e agosto 2016 sembrerebbe, usiamo il condizionale per prudenza, che si sia registrato un picco di incidenti, con i conseguenti danni alle persone. Fin troppo ovvio l’augurio che l’anno prosegua nel trend delle diminuzioni di feriti e di decessi. È fin troppo ovvio ribadire che è necessaria un coinvolgimento generale, anche del mondo privato, per raggiungere obietti vi che sulla carta appaiono semplici, troppo semplici.
(G.C.)
dicembre 2016

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