Incidenti, promesse e responsabilità romane

Viviamo nel classico Paese in cui deve sempre accadere qualcosa di brutto perché si affronti di petto un problema. La cronaca, ahinoi, è piena zeppa di casi. E’ come se chi deve prendere una decisione dicesse: “Fin che dura..”. Purtroppo, il destino è di una puntualità incredibile e quando si fissa di colpire qualcuno o qualcosa, per la serie “trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato”, sono guai. L’ultimo dei tantissimi esempi porta come data il 6 agosto 2018 e come luogo la tangenziale di Bologna. Lo schianto della cisterna contro la fila di camion è stato pauroso. Che ci sia stata una sola vittima, decine e decine di feriti a parte, sembra irreale. Una sorta di miracolo.

Chissà cosa diavolo stava facendo l’autista vicentino alla guida della cisterna che ha scatenato l’inferno: nessun accenno di rallentamento in prossimità della coda, nessun accenno di frenata, nessun tentativo di schivare l’ostacolo. Un malore? Un colpo di sonno? Il maledetto smartphone? La sigaretta caduta in terra? Un dialogo acceso via radio con i colleghi in giro per l’Italia? Nessuno può saperlo, le indagini sono in corso. Pace all’anima sua.

Resta il fatto che il mezzo non era dotato dei sistemi di assistenza alla guida, come la frenata di emergenza. Se lo fosse stato, probabilmente l’incidente o non si sarebbe verificato o avrebbe avuto conseguenze meno gravi.

E qui veniamo al dunque. Sono anni che le organizzazioni di categoria denunciano che l’Italia è percorsa in lungo e in largo da milioni di auto e camion obsoleti, quindi inquinanti e pericolosi. E sono anni che la politica ripete che il problema esiste e che saranno presi provvedimenti. Che tutti aspettano ancora. Questi ritardi dei vari governi possono essere considerati complici di tutti gli incidenti e i problemi di inquinamento di cui sentiamo parlare quotidianamente.

Ora, il governo giallo-verde ha un’occasione imperdibile per invertire questa tendenza. E chiediamo al ministro dei Trasporti, il vivace Danilo Toninelli, di occuparsene seriamente, di tramutare le parole (espresse nei giorni scorsi sull’importanza dei sistemi di assistenza alla guida) in fatti. Convochi subito tutte le parti interessate. E ascolti bene. Teniamo il cronometro in mano e vediamo quanto tempo passa prima che succeda qualcosa. Speriamo non un’altra tragedia.

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