L’Area C e il non buon senso

Milano e Area C: alla fine ha prevalso il NON buon senso. Dal prossimo febbraio anche le automobili con motore bifuel, cioè alimentate a benzina-Gpl o benzina-metano, pagheranno il ticket per poter circolare. Incredibile la dichiarazione dell’assessore alla Mobilità, Marco Granelli: “Il nostro obiettivo è fluidificare il traffico in centro, messo in ginocchio dai cantieri della linea metropolitana Blu”. E allora via anche le macchine “verdi”, quelle che sono utilizzate soprattutto da chi deve spostarsi per lavoro e ritenute virtuose dagli stessi enti locali che, per di più, ne hanno sempre sollecitato l’acquisto. E via anche a tante strisce blu in centro. Saranno propense le autorimesse a ridurre i prezzi? Di sicuro ci sarà la lotta ad accaparrarsi un posto auto fuori dalla Cerchia. Il casino sarà inevitabile. La voglia di fare cassa con i soliti noti, gli automobilisti, si è appropriata anche di questa giunta milanese guidata dall’ex morattiano Beppe Sala, altro esperto in giri di valzer politici a seconda della convenienza. E vi ricordate quando, lo scorso anno, l’allora (per fortuna, visto la Milano che ha lasciato in eredità) sindaco Giuliano Pisapia nelle giornate di blocco totale del traffico impedì la circolazione alle vetture ibride, se non plug-in? (veramente poche ancora, quelle la cui batteria può essere ricaricata dal garage di casa). Un segnale di allarme? Un primo esperimento di allargamento dei divieti? Da questa gente c’è da aspettarsi di tutto, meno che il rispetto. E lo si vede da tante cose…

 

Pierluigi Bonora

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