Il mio Giro di Sicilia 2017

di Costanza Costaguti

Archiviata la Targa Florio, inizia il Giro di Sicilia, altra manifestazione voluta ed ideata da Vincenzo Florio nel 1911. Nino Aucello, presidente del Veteran Car Club Panormus, quest’anno ha fatto miracoli! Duecentoventi equipaggi, 24 argentini, altri 24 della Scuderia Auto storiche di Salisburgo, e ancora equipaggi francesi, greci, canadesi, belgi, americani e anche giapponesi e africani.  
Prima della partenza, avvenuta a Palermo da via Libertà,alle 20, le vetture più prestigiose hanno sfilato per le vie lungo il percorso Arabo-Normanno con a bordo 20 atleti paralimpici.

Tappa dopo tappa

Le prime a partire sono le 11 Ferrari. E’ difficile passare tra tanto pubblico assiepato lungo il percorso. Prima tappa in notturna. Poco meno di 14 km e lo splendore di Monreale, con il Duomo illuminato che ci attende. Controllo a timbro e via verso Borgetto, Alcamo e Castellammare del Golfo, dove ad aspettarci c’è un “mare” di folla per assistere alla prima e unica per questa tappa, prova cronometrata. Undici tubi concatenati. Saluti da parte delle autorità e come in tutti i paesi toccati, regali e ricordi. Nuovamente in gara raggiungiamo l’Area Archeologica di Segesta e, quello che appare ai nostri occhi è qualcosa di magico,. Il Tempio illuminato che svetta sulla cima del monte. Qui, gli equipaggi stranieri si sono quasi tutti fermati per ammirarlo e fotografarlo. Noi continuiamo, ci aspettano ancora Fulgatore, Marusa e infine Marsala dove termina la tappadi kilometri 136,500 percorsi in circa 3ore 40. Il nostro albergo, il Delfino Beach ci attende.
Partenza della II tappa da Mazara del Vallo, arrivo a Piazza Armerina. 330 Km da fare in circa 8ore e, sei prove cronometrate. Nella piazza sono radunati gli equipaggi: Bugatti Tipo 30 del 1926, Jaguar XK120, Aurelia B24, Porsche 550RS, gioielli che la cittadinanza ammira e fotografa.
Ore 8,30 via alla prima auto, una Ferrari F355Berlinetta del 1996, pochi chilometri e siamo a Campobello di Mazara, patria dei campioni siciliani di regolarità.  Da qui, sulla strada SS115 raggiungiamo Sambuca di Sicilia e la prima prova di regolarità: 10 tubi da passare in un minuto e quindici. Davanti a noi una GiaurBarchetta. Riprendiamo la statale e ci avviamo verso Sciacca, qui una sosta granita ed un panorama meraviglioso ci aspettano. Il Belvedere è pieno, tra folla ed auto il colpo d’occhio e fantastico. Purtroppo noto e fotografo l’auto di un equipaggio austriaco che ha pensato bene di parcheggiare sul prato… ! Passiamo davanti al sempre meraviglioso Grand Hotel delle Terme anche se oggi è un po’ “fané”. Ma, la sorpresa più bella aspetta gli equipaggi tra una cinquantina di chilometri, La Scala dei Turchi. Una falesia costituita da uno sperone di marna bianca prominente sul mare e le falde degradanti conferiscono un aspetto suggestivo, ed assomiglia ad una scala  rocciosa che arriva al mare. Il cielo azzurro, il mare blù e la scala bianca, distraggono l’equipaggio di una Triumph TR2 che quasi dimentica di fare il controllo a timbro.

Ancora avanti, tra paesaggi da favola

Ripartiamo in direzione Porto Empedocle, dove molto “parla” del Commissario Montalbano”, passiamo attraverso la Valle dei Templi per raggiungere finalmente Agrigento e il ristorante Kokalos dove seduti ci dedichiamo al cibo tipico locale.  Controllo orario e via. Palma di Montechiaro, Licata, Gela. Arriviamo a Caltagirone, una delle città famose per la ceramica. La sua scalinata è un tappeto di fiori e l’impatto visivo è sbalorditivo. Un caffè e un dolcino offerti dall’amministrazione e nuovamente in auto verso Mirabella Imbaccari dove ad attenderci ci sono i tubi, solo 9! Ammiriamo davanti a noi una Lancia Fulvia Sport Zagato. Poi, Piazza Armerina. Qui, parcheggio nella piazza. Il sindaco, la banda, i giocolieri, le bancarelle e l’omaggio di un orologio da polso con sul quadrante il logo del Giro di Sicilia. La nostra sosta dura poco, siamo stanchi e la voglia dell’albergo è tanta, quindi, riprendiamo la strada per raggiungere Pergusa (Enna),dove all’Hotel Villa Giulia ci attende una bella doccia calda. Cena elegante al Federico II. 
La terza tappa di 273 chilometri parte da Pergusa per arrivare nuovamente a Pergusa, tre prove cronometrate, la prima all’interno dell’Autodromo, divertente. Penso alle varie Ferrari, la 360 Challenge del 2004 o alla 612 Scaglietti che forse preferirebbero alla prova di regolarità una…corsetta!

Che delusione a Catania…

Lungo la strada per andare a Enna, Assoro e Nissoria il panorama è sempre differente, campi di grano già mietuti, vigne, prati e fiori ed alberi e nel mezzo casali e ville antiche, purtroppo alcune anche abbandonate. Ad Agira il nono controllo a timbro, siamo in perfetto orario e continuiamo verso Paternò, altro controllo e via verso Belpasso.
L’arrivo a Nicolosi,controllo a timbro e nuovamente in auto verso l’Etna. Qui la strada è veramente lunare, lava nera da tutte le parti e tra le fessure piccoli e strani fiori viola intervallati da grandi cespugli di ginestre, un contrasto stranissimo.
Ultima prova cronometrata di sei tubi prima di sederci al ristorante affamati. La sosta è breve, si riparte. Acireale, Aci Trezza, la vista del mare e del sole dopo la grandinata presa sull’Etna. Le povere auto spider tipo Ferrari Testa rossa, Fiat 509 Torpedo o Oscar MT4 lo ricorderanno a lungo!
Arrivo a Catania, l’unica città che non ci ha accolto, l’abbiamo attraversata senza nessuno, assente l’amministrazione, i vigili, la cittadinanza, come se non si fosse saputo nulla, che tristezza! 
Sessantatre chilometri e siamo ad Aidone, un Comune dei più interessanti dal punto di vista culturale, vi si trova il sito siculo-greco-ellenistico di Morgantina e il Castello di Pietra tagliata risalente all’epoca araba-normanna. Il nome Aidone pare derivi da Ayn dun ( sorgente superiore) in quanto vi sono moltissime sorgenti . Sul suo belvedere ci cimentiamo nell’ultima prova cronometrata della giornata.

Il gran finale

Siamo così arrivati all’ultima tappa, Castello di Lombardia – Cefalù. Gli ultimi 143 chilometri di questo meraviglioso Giro di Sicilia!
Strada statale 121, passaggio per Leonforte con omaggio della marmellata di pesche specialità del luogo. Nicosia è stata una sorpresa! Siamo come tornati negli anni ’50, dal sindaco a buona parte della cittadinanza tutti in costume! Perfetti camerieri che servivano il caffè direttamente in auto, alle signore che offrivano una rosa, vecchie moto con motociclisti in costume, uno spettacolo unico! La piazza era stracolma e l’affetto del pubblico  meraviglioso. Sperlinga con il suo unico castello rupestre considerato tra i più belli della regione. Passiamo da Geraci, dove c’è la fonte dell’acqua che normalmente beviamo in bottiglia, una sorsata bella fresca e via per Castelbuono. Qui siamo accolti dal famosissimo Fiasconaro che regala a tutti gli equipaggi i suoi meravigliosi torroncini alla manna. Ultimi chilometri ed eccoci a Cefalù. Sul lungo mare l’arco dell’arrivo e il sindaco per darci il benvenuto. 
Il pranzo e la premiazione al ristorante di Campofelice di Roccella, il Fiesta.
Primo classificato Aghem su Bmw 328, seguito dal pilota siciliano Alberto Catalano su Fiat 1100, a seguire gli argentini che hanno fatto man bassa di premi! Comunque il vincitore morale è stato Catalano in quanto ha totalizzato minori penalità di Aghemma con l’applicazione dei coefficienti basati sull’anzianità delle auto è risultato secondo.
Il difficile e faticoso è stato svuotare la povera Porsche 356 dalle bottiglie di vino, liquori e dolcetti vari avuti in regalo durante i passaggi nei vari paesi!
Un ringraziamento all’organizzazione e al presidentedel Panormus, Nino Aucello per questa riuscitissima manifestazione. 

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