Il Governo (quando?) dia una spinta alla produzione industriale

di Gian Primo Quagliano*

Le contrazioni di gennaio e febbraio della produzione industriale non sono coerenti con il quadro congiunturale complessivo che vede un certo miglioramento dei consumi e del potere d’acquisto e una buona tenuta del clima di fiducia dei consumatori. E questa situazione da un lato rassicura perché il contesto economico potrebbe aiutare a superare quella che, per il momento, è soltanto una lieve frenata della produzione industriale. E occorre poi aggiungere che un aiuto a collocare i prodotti della nostra attività manifatturiera dovrebbe venire anche delle ottime prospettive dell’economia e del commercio mondiale.

Segnali da non sottovalutare

D’altra parte i due segnali negativi consecutivi con cui la produzione industriale inizia il 2018 potrebbero essere interpretati anche come i primi sintomi di un raffreddamento della ripresa complessiva in atto. È comunque essenziale che il nuovo Governo, che auspicabilmente si formerà, mantenga e possibilmente migliori la politica di sostegno agli investimenti dei settori produttivi adottata dai due esecutivi precedenti (super ammortamenti, Legge Sabatini, ecc.) che hanno dato buoni risultati e sostengono anche la domanda interna di beni di investimento industriali.

*Presidente del Centro studi Promotor

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