Il Governo ci dia ascolto, prima che sia troppo tardi
di Michele Crisci*
Per quanto l’obiettivo prioritario delle Amministrazioni centrali e locali dovrebbe essere quello di rinnovare il vetusto parco auto italiano, i provvedimenti introdotti, fra loro scollegati e, in alcuni casi destinati più a demonizzare alcune motorizzazioni rispetto al più alto obiettivo ambientale, non fanno altro che generare incertezza nel consumatore che – in molti casi – rimanda il momento di scelta e sostituzione della vettura e non supporta il processo virtuoso di ammodernamento del parco circolante.
L’Unrae nei suoi continui contatti con le Istituzioni centrali e territoriali, afferma con determinazione la necessità di mettere in campo un piano di infrastrutturazione adeguato alle moderne tecnologie e di un’armonizzazione degli interventi legati alla mobilità dei cittadini, nel rispetto del principio della neutralità tecnologica, l’unica via, nel breve periodo, in grado di soddisfare i limiti di emissione indicati dalle norme europee e di provvedere al necessario rinnovo del parco più anziano che al 30 giugno 2018, secondo le più recenti stime Unrae, contava 37,6 milioni di autovetture, con oltre il 34% ante Euro 4, quindi immatricolate prima del 2006. In tal senso, l’Unrae, d’intesa con Anfia e Federauto, ha elaborato un documento interassociativo che fotografa gli scenari e le dinamiche della mobilità sostenibile e indica le possibili soluzioni da discutere con il Governo in un confronto aperto e approfondito, ma anche – vista la situazione . urgente.d uno scenario macroeconomico di decelerazione della crescita, portano a rivedere al ribasso la previsione dell’intero anno 2018.
Le immatricolazioni dovrebbero fermarsi su 1.930.000 unità, accentuando la flessione già prevista rispetto al 2017, al -2,1%. Nel 2018, quindi, dovrebbe arrestarsi il percorso di recupero del mercato auto, dopo 4 anni di incrementi consecutivi.
*Presidente di Unrae