Il 50% delle due ruote ha più di 10 anni

di Andrea Dell’Orto*

Il settore delle due ruote chiude il 2018 in modo più che soddisfacente con un totale immatricolato (veicoli oltre 50 cc) che ha raggiunto 219.465 vendite pari al +7,4% rispetto al 2017.  Continua la spinta delle moto con 92.991 pezzi e un +12,7%, mentre gli scooter, che rappresentano il 58% del mercato, totalizzano 126.474 unità pari al +3,7%. Le registrazioni dei “cinquantini” si fermano a 20.923 veicoli con un decremento pari al -12,3%, nonostante la crescita degli scooter elettrici che sono più che raddoppiati, arrivando a quasi 3.000 unità, grazie anche alle flotte dedicate allo scooter sharing.  Il totale complessivo delle 2 ruote a motore (moto e scooter oltre 50 cc + veicoli 50 cc) arriva a 240.388 unità pari al +5,3% rispetto all’anno scorso.

Anche nel 2018 prosegue il percorso di ripresa con oltre 15.000 immatricolazioni in più rispetto al 2017, mentre si registrano 2.900 “cinquantini” in meno. In particolare sono le moto ad aumentare in doppia cifra ottenendo una quota che supera il 42% del mercato. Anche gli scooter si consolidano con un risultato meno eclatante, ma comunque positivo. Tutto il settore è impegnato per recuperare i volumi di vendita pre-crisi e abbiamo di fronte ancora qualche anno per raggiungere questo obiettivo. Il nostro mercato ha la necessità di rinnovare il parco circolante, dato che il 50% dei veicoli superano i 10 anni di età, con omologazioni Euro zero, 1 e 2.

Tale rinnovamento consentirà di migliorare le prestazioni ambientali e il livello di sicurezza d’uso. Confindustria Ancma si propone come interlocutore nei confronti di governo e amministrazioni per mettere in atto le misure opportune ad uno sviluppo coerente del mercato, a sostegno della mobilità sostenibile e per ottenere infrastrutture adeguate per tutti i nostri utenti.

*Presidente di Confindustria Ancma

1 Comments

  1. maximilien1791 says:

    I signori dell’ACMA passeranno alla storia come degli incapaci assoluti.
    All’epoca dell’Aprilia di Beggio, quell’azienda era la prima produttrice in Europa per scooter e ciclomotori.
    Un mercato che i giapponesi ci invidiavano e grazie alla scarsa lungimiranza di ACMA nel contrastare norme che hanno reso scomodo e antieconomico l’uso dei ciclomotri , si sono mangiati senza colpo ferire spostandolo sui mezzi con targa.
    Voler rinnovare il parco circolante è solo una scusa per obbligare le persone a cambiare moto.
    Ma Dell’Orto sbaglia i suoi calcoli .
    Perché a differenza dell’auto , la moto è un oggetto di svago e se obbligati a non più circolare , gli utenti ormai in maggioranza over 30 anni semplicemente ne faranno a meno.

    DEll’Orto , invece del parco moto quello che dovreste rinnovare è il PARCO CLIENTI perché tra qualche anno le vendite delle moto CROLLERANNO perché non c’è alcun ricambio generazionale grazie alla vostra miopia nel capire che più norme si mettono sulle due ruote e meno la gente le utilizza.
    Quello che dovresto fare lo sapete , incoraggiare ad esempio una compagnia assicurativa sul modello della francese Mutuelle des Motards.

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