La Hyundai Ioniq ibrida-plug in

Hyundai, avanza la strategia “green”

di Piero Evangelisti

 

In meno di un anno Hyundai ha completato il programma Ioniq, tre vetture green che hanno proiettato rapidamente il costruttore coreano fra i protagonisti della mobilità sostenibile dove è stato pioniere con la ix35 fuel cell a idrogeno che è già in circolazione anche in Italia dove (provincia di Bolzano) esiste un punto di rifornimento per questo particolare carburante. Tre, dicevamo, sono le Ioniq oggi disponibili per i clienti, versioni di un modello realizzato appositamente e non derivate da vetture già esistenti nella gamma. Dopo Ioniq ibrida – equipaggiata di un cambio a doppia frizione che fa la differenza in questo settore assicurando un autentico piacere di guida – e la versione elettrica pura che sconta ancora, in Italia, la mancanza di incentivi e la rete di punti di ricarica molto carente, tocca adesso alla Plug-in Hybrid.

 

Questa Hyundai Ioniq combina un motore convenzionale a benzina (1.6, quattro cilindri a iniezione diretta del carburante)  che ha una potenza massima di 105 cv a un motore elettrico da 45 kw (61 cv) attivato da un pacco di batterie da 8,9 kwh che, da solo, assicura un percorrenza 100% elettrica di oltre 60 km. Secondo i dati di omologazione la Ioniq Plug-in può arrivare a consumare appena 1.1 litri/100 km, con soli 26 g/km di CO2emessi. La nuova Ioniq – equipaggiata del cambio a doppia frizione come la ibrida – può fare il pieno di energia in 2h 15’ attraverso le colonnine di ricarica rapida oppure direttamente dalla presa di casa. Come tutte le Hyundai anche la nuova versione di Ioniq (il listino parte da 33.750 euro) è fornita della garanzia di 5 anni, esclusiva del costruttore coreano, alla quale si aggiunge quella di 8 anni sulle batterie.

 

La ricarica della batteria

La ricarica della batteria

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