Harley-Davidson, le voci su Ducati rallentano la corsa in Borsa

di Ennio Montagnani

Dopo le prime indiscrezioni in base alle quali Harley Davidson era pronta ad acquistare Ducati dalla Audi (Gruppo Volkswagen) per una cifra (stimata dagli analisti) di circa 1,5 miliardi di dollari, il titolo ha perso il 3,5% lasciando sul parterre di Borsa circa 350 milioni di dollari di capitalizzazione. Sembrerebbe che il mercato non gradisca molto l’operazione, almeno nell’immediato, perché Harley-Davidson dovrebbe sborsare 500 milioni in contanti e ricorrere a una emissione obbligazionaria per finanziare l’acquisizione: per alcuni analisti questo potrebbe mettere sotto pressione la politica dei dividendi aziendali (attualmente il titolo paga una cedola annua del 2,67%) e il piano di riacquisto di titoli propri che hanno contribuito a spingere il valore in Borsa oltre i 63 dollari, cioè sui massimi degli ultimi due anni. Resta il fatto che il titolo, che da inizio anno perde ora circa 7 punti percentuali, vanta comunque un rialzo del +22% negli ultimi 12 mesi. E, fino a oggi, è ritenuto dalla maggioranza degli analisti correttamente valutato. Dei 21 esperti finanziari  che seguono il titolo in Borsa, 15 hanno emesso un giudizio di “neutralità”, cinque sono ‘positivi’ (con giudizio o di “buy”, acquistare, o di “overperform”, performance del titolo nei prossimi 12 mesi superiore alla media di mercato), mentre soltanto un analista si è espresso per il giudizio “underperform” (performance del titolo a 12 mesi al di sotto della media di mercato). Per quanto riguarda invece il prezzo obiettivo, cioè quale dovrebbe essere il valore del titolo fra 12 mesi, la media degli analisti è per 58,5 dollari per azione (ovvero l’8 per cento in più rispetto alla chiusura di ieri a 54,08 dollari): l’analisti più ottimista si spinge a 70 dollari per azione (+29,4%), mentre quello più pessimista ipotizza un prezzo obiettivo a 50 dollari per azione (-7,5%).

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