Gli “Stati generali della mobilità” per fare chiarezza sul futuro

 di Simonpaolo Buongiardino*

Ben poche e modeste sono state le iniziative governative di supporto per mitigare la crisi del settore automobilistico che, tra il 2008 e il 2015, ha segnato la perdita di oltre 5 milioni di vendite e l’uscita dal mercato del 50% delle aziende concessionarie. Allo stesso tempo, le problematiche ambientali hanno portato alla ricerca di sempre migliori standard qualitativi dei motori e dei carburanti e finalmente anche la motorizzazione elettrica sta vivendo un periodo di particolare interesse.

Programmi, non incertezze

Ma possiamo parlare dell’avvio di un processo di transizione stabile? E come reagiranno i produttori di carburanti tradizionale, il diesel, in particolare, che nel nostro mercato ancora oggi copre oltre il 50% delle vendite di veicoli nuovi?
In Italia vantiamo il parco automobilistico più anziano d’Europa che conta oltre 36 milioni di veicoli di cui il 41% appartiene alle classi Euro da 0 a 3 e ha una anzianità media di 11 anni.
Come sarà possibile accelerare il processo di rinnovo, su quali indirizzi e con quali sostegni?
È tempo di programmare e mettere in cantiere misure efficaci per non rimanere irrimediabilmente indietro e non compromettere il bisogno di mobilità delle persone e delle merci.

Tutti temi che saranno affrontati venerdì 23 febbraio, dalle 10 alle 13, nella sede di Confcommercio Milano, in corso Venezia 47, in occasione degli “Stati generali della mobilità”, organizzati da Federmotorizzazione (qui il link dove potersi iscrivere all’evento  https://goo.gl/LRSnBZ ).

*Presidente di Federmotorizzazione

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