Giù il Pil: ci vuole una “scossa” come nel ’97

di Gian Primo Quagliano*

Doccia gelata sulle speranze di ripresa dell’economia italiana dalla prima stima sul prodotto interno lordo nel quarto trimestre 2019 diffusa oggi dall’Istat. Rispetto al terzo trimestre si registra un calo dello 0,3% che interrompe la modestissima crescita che aveva caratterizzato l’ultimo trimestre del 2018 e i primi tre trimestri del 2019.  A ciò si aggiunge che, secondo l’ultima nota mensile sull’economia italiana dell’Istat, “l’andamento dell’indicatore anticipatore mantiene un profilo negativo suggerendo il proseguimento della fase di debolezza dei livelli produttivi”.

Con il dato del quarto trimestre, il Pil dell’intero 2019 fa registrare una crescita rispetto al 2018 dello 0,2%, ma si colloca al di sotto del livello ante-crisi del 2007 del 4,1% e soltanto lievemente al di sopra del livello registrato nel 2004. E tutto ciò mentre in tutte le economie avanzate i livelli ante-crisi sono stati ormai da molti anni decisamente superati.

In questo quadro molto opportuna sarebbe l’adozione di un provvedimento che desse impulso alla ripresa dell’economia e desse anche un contributo positivo all’ambiente e alla sicurezza stradale, come avvenne con gli incentivi alla rottamazione di automobili del 1997, che, non solo determinarono una crescita delle immatricolazioni del 39% ma generarono anche un maggior gettito per l’Erario di 1.400 miliardi di lire e una crescita del Pil di 0,4 punti come certificò la Banca D’Italia nel suo Bollettino Economico n.30 del febbraio 1998 (pagina allegata).

*Presidente del Centro studi Promotor

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