Gennaio-maggio: 23,6 miliardi spesi alla pompa (14,4 vanno al fisco)

Ben 23,6 miliardi. È questa la spesa delle famiglie e delle imprese italiane per acquistare benzina e gasolio auto nei primi cinque mesi del 2019 secondo il calcolo sui fonti ufficiali eseguito dal Centro Studi Promotor. Rispetto allo stesso periodo del 2018 vi è una crescita dell’1,4% che è dovuta all’effetto combinato di una lieve contrazione dei consumi (-0,3%), di un lieve calo del prezzo medio ponderato della benzina (-0,8%) e di un aumento del prezzo medio ponderato del gasolio (+2,6%).

Anche se la dinamica della spesa nel 2019 è modesta, in valore assoluto il costo sostenuto dagli italiani per l’acquisto di benzina e gasolio resta elevatissimo, tanto che quella per l’acquisto di carburanti resta anche nel 2019, come negli anni precedenti, la principale voce di spesa degli italiani per l’automobile ed è superiore anche alla spesa per l’acquisto di autovetture.

La principale ragione del caro-carburanti in Italia è da ricercarsi nel forte prelievo fiscale che nei primi cinque mesi del 2019 ha portato nelle casse dello Stato ben 14,4 miliardi corrispondenti al 61% della spesa complessiva alla pompa per l’acquisto di benzina e gasolio auto.

“L’incidenza del Fisco sulla spesa per benzina e gasolio auto – ha dichiarato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – è tra le più alte del mondo e penalizza fortemente non solo gli automobilisti, ma anche le imprese e l’economia italiana perché grava pesantemente sul costo dei trasporti su gomma”.

 

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