Frittata a 5 Stelle, il “Valentino” trasloca Milano

La decrescita felice che anima il Movimento 5 Stelle ora passa anche per l’auto. E così Torino, dopo le Olimpiadi invernali, perde anche il Salone Parco Valentino, evento creato dall’imprenditore Andrea Levy, giunto nel 2019 alla quinta edizione. L’appuntamento del 2020 si terrà a Milano dal 17 al 21 giugno e «sarà un grande evento all’aperto, con una spettacolare presentazione dinamica». La frittata è fatta e il patron Levy non ha concesso prove d’appello.

Nella maggioranza pentastellata che governa Torino si è infatti creata una profonda spaccatura tra chi (la componente più legata agli ambientalisti) ha chiesto di mettere la parola fine alla kermesse, e chi, come la sindaca Chiara Appendino si è invece (forzatamente) schierata a favore della rassegna.

La mozione anti-Salone, con prima firmataria la vicepresidente Viviana Ferrero, avrebbe dovuto approdare nei prossimi giorni in consiglio comunale. A nulla sono valse le rassicurazioni della sindaca: «Il Salone dell’auto è un evento che quest’anno ha portato in città 700mila persone; stiamo ragionando in un’ottica pluriennale anche di comunicazione, e siamo a disposizione. So che ci sarà un voto in consiglio, io voterò contro la mozione».
«La sesta edizione del Valentino (il nome però cambierà, ndr) sarà in collaborazione con Aci», taglia corto Levy, al termine di una giornata ad alta tensione tra Torino e Milano. L’idea è piaciuta al sindaco meneghino Beppe Sala che metterà a disposizione l’area di City Life e il Parco Sempione. L’evento coinvolgerà anche l’autodromo di Monza.

E per tranquillizzare la componente «auto scettica» di Palazzo Marino è presumibile che il Salone possa essere fortemente sbilanciato sulla mobilità sostenibile. Che i pentastellati non vedano di buon occhio la mobilità a motore non è una novità. La stessa Appendino, ora timorosa di giocarsi i rapporti con Fca, tempo fa aveva dichiarato di «sognare una Torino diesel free» e, alla vigilia del Parco Valentino, «una città solo con auto condivise e piena di bici». Da cartellino rosso il vicesindaco Guido Montanari. Nell’imminenza del Salone, aveva auspicato «quattro giorni di grandine…». Resa dei conti in vista.

 

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