Foto: Francesco Fontana Giusti con il pilota Daniel Ricciardo

Fontana Giusti (Renault): ricominciare dalle emozioni

di Roberta Pasero

“Temps perdu? Quello che stiamo vivendo è piuttosto temps retrouvé. Un tempo ritrovato tutto da inventare. Tutto da riempire non tanto con dati di vendita e numeri di bilancio ma con molte emozioni. Le uniche in grado di far superare i timori che il Covid-19 inevitabilmente lascia in ognuno di noi”.

È da Marcel Proust che ricomincia Francesco Fontana Giusti, direttore di Comunicazione e Immagine per Renault Italia. Uno dei più creativi, che “firma” sempre test drive per la stampa difficili da dimenticare, con nuove forme di comunicazione iperconnessa e location secondo la personalità dell’auto da lanciare. L’ultimo per Koleos, un paio di settimane prima del lockdown, tra sculture di Michelangelo e cave di marmo di Carrara e dintorni, simili ai gironi danteschi.

AC e DC. Avanti Coronavirus e Dopo Coronavirus. In mezzo c’è il mondo automotive fermo ai box.

“Non completamente per Renault. Noi manteniamo il contatto con i clienti, per questo abbiamo aperto un virtual showroom, una piattaforma digitale dove possono informarsi, avere preventivi online e decidere un preordine, per poi finalizzarlo quando le concessionarie riapriranno. E abbiamo anche tenuti aperti tutti i punti di assistenza. Perché se un’ambulanza o l’auto di un medico o di un infermiere impegnati in questa emergenza dovesse avere un guasto, è importante che trovi un meccanico pronto a intervenire”.

Insomma in queste settimane non ci siete ma ci siete.

“Sì. E abbiamo pensato anche agli uomini Renault. E per chi lavora con noi e come tutti è sconcertato da quanto sta accadendo perchè si trova ad affrontare le preoccupazioni anche professionali per il futuro, ho ideato qualcosa per coinvolgerli: un box virtuale dove sotto #iorestoacasa descrivano con foto e video le loro giornate e diano consigli ai colleghi su come trascorrerle. Un successo raccontato attraverso storie di vita e di famiglie nel nostro sito interno Reportage, dove di solito vengono veicolati i dati di prodotto e le comunicazioni finanziarie. Un modo per far sentire i nostri dipendenti più forti insieme, tutti protagonisti di casa Renault”.

Come cambierà lo scenario per i brand automotive?

“C’è un problema comune per tutti da affrontare. Le Case costruttrici hanno l’obiettivo di arrivare a 95 grammi di CO2 emessi dalle auto sulla media della gamma e con due mesi di stop  tutte si troveranno a dover puntare sulla vendita di auto elettriche per compensare le emissioni e non dover pagare le multe previste dall’Europa”.

E poi c’è il rischio recessione provocato da Covid -19.

“Infatti. Bisognerà fare i conti su un potere economico e d’acquisto rivoluzionato dalla pandemia. E per questo pensare a formule di sharing e di condivisione. Ma anche ad un’auto che dovrà puntare su due cardini fondamentali: la sicurezza e l’ambiente”.

Perché saranno così importanti?

“Perché usciremo da questo periodo buio con la certezza che dovremo sempre prenderci cura di noi stessi. E dunque acquisterà ancora più importanza la sicurezza che ci viene da un’auto a guida autonoma in grado di prevenire i pericoli, di vivere in tranquillità e anche di riappropriarci del nostro tempo migliore”.

E invece l’ambiente come influenzerà le scelte del mondo automotive?

“I risultati li stiamo vedendo proprio in queste settimane con la risposta che sta dando il pianeta all’assenza di auto e di inquinamento. E’ un messaggio chiaro che ci porta a puntare ancor più sull’elettrico per salvaguardare non soltanto l’ambiente, ma anche noi stessi. Perché questo virus ha messo anche in luce a noi che pensiamo di avere sempre tutto sotto controllo, le nostre debolezze, le nostre fragilità”.

Cambierà il modo di lavorare nelle aziende automotive?

“Le aziende “verticali” non esisteranno più, ma bisognerà cominciare a pensare secondo obiettivi. Bisognerà essere maggiormente flessibili, avere una visione del futuro più open mind come già ce l’hanno, per esempio, le aziende di telecomunicazione. Ma anche il consumatore dovrà adeguarsi al cambiamento: per tutti la sfida sarà diventare protagonisti di un futuro dove la tecnologia e la connettività saranno fondamentali, come si è capito già in queste settimane, pur mantenendo sempre un lato emozionale anche nella comunicazione”.

Una comunicazione che dopo l’annullamento del Salone di Ginevra ha puntato su presentazioni e interviste in streaming o in conference call. Ciò vuol dire che cambierà anche la strategia per lanciare i nuovi modelli?

“I test drive e le conferenze stampa bisognerà continuare a farli. Perché non si tratta soltanto di provare una macchina, ma di discutere di emozioni. Non tutti i giornalisti magari lo capiscono eppure i dati lo dimostrano: ho pubblicato sul sito stampa Renault Italia due miei video istituzionali per il lancio di nuova Zoe tra i sassi di Matera, quello emozionale ha avuto 3.800 visualizzazioni, quello tecnico 150. Vuol dire che anche la stampa, soprattutto quella lifestyle, vuole parlare delle auto attraverso le emozioni che raccontano”.

A quale lancio stava lavorando prima del lockdown e da dove ripartirà Renault?

“Eravamo pronti per Dacia Duster Gpl. E da dove ricominceremo dipende da quando si potrà ripartire. Tra maggio e giugno sarebbe in programma il lancio di Clio E-Tech Hybrid, una motorizzazione tecnologica davvero competitiva perché porta su strada, sui veicoli di serie, l’esperienza acquisita in Formula 1 con un piacere di guida uguale all’elettrico”.

Dovesse paragonarlo a un film o a una serie televisiva a cosa somiglia, secondo lei, questo scenario ai confini della realtà?

“A The Truman Show di Peter Weir. O a Rain, la serie prodotta da Netflix dove una pioggia catastrofica decima la popolazione, ma nella lotta alla sopravvivenza c’è sempre spazio per i sentimenti e le emozioni. Per un lato umano che in un mondo ipertecnologico come il nostro e soprattutto dopo un periodo così, dovrebbe sempre essere esaltato. E mai più cancellato dai numeri”.

 

 

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