Fiat 500, si aprono le porte del MoMa

di Piero Evangelisti

In questo spazio vi proponiamo normalmente modelli nuovi o concept futuristici ricchi di avanzate tecnologie, ma oggi vi parliamo della prima Fiat 500, quella di Dante Giacosa che, anche se in un numero ridotto di esemplari continua a circolare. La Fiat 500 sarà protagonista al MoMa di New York in un importante evento dedicato al design.

Dopo l’acquisizione della Fiat 500 serie F da parte del MoMa di New York, avvenuta lo scorso anno, la 500 sarà per la prima volta esposta al pubblico all’interno della mostra The Value of Good Design” che si svolgerà dal 10 febbraio al 27 maggio 2019 presso il famoso museo newyorkese. “The Value of Good Design” racconta infatti la storia del design industriale attraverso la raffinata collezione del MoMa. «La 500 è un’icona di stile italiano mai passata di moda e che, nel corso dei decenni, ha conquistato innumerevoli fan in tutto il mondo, grazie ai suoi tratti inconfondibili e alla sua spiccata personalità – spiega Luca Napolitano, Head of Emea Fiat and Abarth brands -. Sin dal 1957, Fiat 500 ha saputo regalare un tocco di colore e un sorriso alla quotidianità dei suoi clienti in ogni angolo del mondo, diventando ambasciatore del Bel Paese e affermandosi come icona riconosciuta di design e stile “made in Italy”».

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Luca Napolitano

Le regole del buon design

Comunemente ribattezzata “la Cinquecento”, la Nuova 500 è stata progettata da Dante Giacosa, progettista e ingegnere, e lanciata nel 1957. Entrato in Fiat nel 1927, Giacosa, nel corso dei suoi 43 anni di carriera, è stato l’ideatore di tanti dei più importanti progetti della casa automobilistica. Tra questi l’originale 500 “Topolino” e la successiva “Nuova” 500.

La 500, city-car compatta e con il motore posteriore, è stata concepita come auto economica per la motorizzazione di massa. Nonostante le dimensioni esterne ridotte, il design di Giacosa massimizzava il volume interno, riuscendo a creare uno spazio sorprendentemente ampio, tale da poter accogliere quattro passeggeri. Il tettuccio in tessuto pieghevole di serie conferiva a quest’auto economica un tocco di gran lusso, riducendo al contempo l’utilizzo dell’acciaio, materiale preziosissimo per l’epoca, necessario per la sua produzione.

1 Comments

  1. jeronimus says:

    Mai capito perchè la Autobianchi Bianchina non abbia avuto maggiore successo della Fiat 500, con cui peraltro condivideva la motorizzazione. Dal punto di vista stilistico era sicuramente più moderna ed attraente.

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